Campionato 2016/2017, che cosa ci attende …
22 Ottobre 2016
Da qualche mese, per i colori azzurri, si è conclusa una stagione calcistica che, seppur non ha portato in bacheca alcun trofeo, ha prodotto una serie di risultati incredibili, attraverso i quali si è conseguito il diritto a partecipare alla Champions League, frutto di un gioco orchestrato dal maestro Maurizio Sarri e la finalizzazione sotto porta – come non mai – del centravanti argentino Higuaìn, passato – sorprendentemente – alla nemica Juventus, determinando una valanga di reazioni disgustate da parte di tifosi prima innamorati e poi traditi. Ma si sa, il calcio oggi non conosce più alcuna bandiera, specie se veste i panni di uno straniero, per quanto argentino.
Ecco quindi che, alla luce di una perdita per certi versi (ingenuamente) imprevista (stante una clausola rescissoria monstre), il Napoli ha dovuto “riorganizzarsi”, effettuando un programma di rafforzamento fondato su giocatori prevalentemente italiani, capaci di conferire un’ossatura solida e concreta (con atleti capaci di assimilare presto – per la loro duttilità tattica – gli schemi maniacali del tecnico toscano), nella speranza – sulla carta decisamente improbabile – di tener testa alla corazzata bianconera, nelle cui fila – oltre all’asso argentino, novello “core n’grato – sono approdati giocatori di livello superiore come Benatia, Dani Alves, Pjaca e Pjanic, attraverso i quali la dirigenza torinese punta diritto alla conquista del massimo trofeo europeo.
Ecco, sembra che il Napoli sia giunto ad un punto nel quale il tifoso si domanda “cosa vuol fare da grande”, se cioè la squadra del patron de Laurentiis davvero miri a contrastare lo squadrone bianconero, oppure se il progetto del presidente sia semplicemente quello di puntare costantemente alla regolarità contabile dei bilanci, garantendo alla squadra – grazie comunque ad investimenti di spessore – di poter competere quanto meno per la 2 ° o 3 ° piazza, quelle cioè che garantiscono gli introiti per la partecipazione alla Champions League.
È questo lo scontro – ormai storico – tra l’imprenditore romano (al quale s’imputa d’esser assai poco coinvolto emotivamente) e una tifoseria delusa, consapevole che il vero obiettivo, lo scudetto, mai potrà davvero essere raggiunto se non attraverso miracoli (calcistici) sul modello Leicester in Premier League.
La passione, il tifo, la gioia di partecipare intensamente ai successi della propria squadra ad ogni sessione di mercato (estiva o invernale che sia) inevitabilmente si scontra con questa realtà, fatta soprattutto di difficoltà a reperire velocemente campioni abili ed arruolabili, in ragione di una politica societaria – fin qui certamente capace di riportare i colori azzurri a fasti dimenticati – ancorata a lacci e lacciuoli che rallentano pesantemente la conclusione delle trattative (leggi i diritti di immagine).
L’auspicio è sempre lo stesso, pur fortemente pervaso da realistico ottimismo, ovvero che Maurizio Sarri sappia farci “sognare” anche in questa difficile stagione. Crediamoci.
> di Antonio Di Luna