Sapori Made in Sud, Tra Etica, Sostenibilità e Imprenditoria!
25 Gennaio 2017Intervista a Paolo Scudieri, Patron di Eccellenze Campane, aggregatore di imprese enogastronomiche.
Nel 2014 era inaugurato in via Brin, al civico 69, un polo dedicato interamente alle eccellenze agro-alimentari campane. L’anno successivo le eccellenze, sempre campane, approdavano sulle tavole del Lungomare Caracciolo. Ad ottobre ha aperto i battenti Panzo, nella City oltre la Manica. Nel 2017 sarà la volta di San Paolo, in Brasile.
Parliamo di Eccellenze Campane e del suo fondatore, Paolo Scudieri.
Presidente, qual è il suo pensiero in merito alla grande attenzione che noi tutti poniamo nei confronti della qualità del cibo?
Il cibo e la buona alimentazione fanno parte della nostra cultura ed è inevitabile che si ponga l’accento sulla qualità dei prodotti: si tratta di un’eredità di conoscenza che viene tramandata di generazione in generazione. L’Italia, infatti, è il Paese del buon cibo, il regno dell’eccellenza, testimoniata dal costante primato mondiale di prodotti certificati e dal volume dell’export.
In merito a tale interessamento globale, qual è il ruolo giocato da Eccellenze Campane?
La Terra del Buono opera nel solco della tutela e valorizzazione delle nostre produzioni tipiche che per Eccellenze Campane è diventata ormai una priorità, oltre che una scelta di campo. Attraverso la cultura dei prodotti, si può rilanciare il territorio e creare nuovi posti di lavoro, ma per farlo bisogna seguire la strada della qualità abbinata alla tradizione.
Qual è la filosofia alla base del progetto, un contenitore della migliore produzione enogastronomica campana?
Il nostro obiettivo è di promuovere le eccellenze agroalimentari direttamente dal “produttore” al “consumatore”, senza passaggi intermedi, nella logica della filiera corta,concentrando in un’unica struttura le migliori produzioni regionali. Eccellenze Campane è, infatti, l’unico centro in Italia dove si producono, si vendono e si consumano prodotti gastronomici di alta qualità e in cui elementi quali tipicità, cultura e tradizione si coniugano con i concetti di sostenibilità, accessibilità, economicità.
Eccellenze Campane promuove il territorio ed i suoi prodotti. Avete responsabilità verso i consumatori ed i produttori. Una sua riflessione sui concetti di business ed etica…
Il tema della sostenibilità delle produzioni agricole è oggi all’attenzione di tutti i Governi, eppure rimane forte il divario tra chi si batte per una corretta remunerazione dei produttori attraverso la filiera corta e chi, invece, sostiene l’agribusiness delle grandi proprietà fondiarie e della distribuzione organizzata. Dall’altro canto, sempre più consumatori si preoccupano dell’impatto sull’ambiente dei propri stili di vita: fanno acquisti ragionati quando si riforniscono di generi alimentari, sostengono le imprese bio, talvolta scendono in piazza per difendere le piccole e medie imprese contadine, perché comprendono il collegamento profondo che c’è tra il cibo, la terra e il lavoro. È per questo motivo che oggi preoccuparsi soltanto del cibo e non della sua produzione rappresenta un’assurdità. Chiunque opera nel settore lo sa bene.
La storia di questo laboratorio del gusto ha avuto inizio un po’ di tempo fa al civico 69 di Via Brin. Nei giorni scorsi, a Londra è stato inaugurato “Panzo – by Eccellenze Campane”. Nel 2017 sarà la volta di San Paolo in Brasile. Cos’altro c’è da aspettarci per il futuro del food “Made in Campania”?
L’apertura di Panzo by Eccellenze Campane, primo locale all’estero, rappresenta una nuova sfida, che porteremo avanti con impegno e dedizione. Inauguriamo, infatti, un nuovo modo di promuovere il nostro territorio in altri Paesi. Si tratta solo del primo tassello di un progetto più ampio e ambizioso: un nuovo format che sarà esteso anche ad altre città e che consentirà di distribuire, attraverso una rete di hub, i prodotti d’eccellenza del Made in Campania.
Presidente, prima ancora che Patron di Eccellenze Campane, Lei è l’Amministratore delegato di Adler Pelzer, un gruppo internazionale, leader nello sviluppo di componenti e sistemi per l’industria del trasporto – presente in 21 paesi con 62 stabilimenti ed oltre 9000 dipendenti -, che fattura oltre un miliardo all’anno, con sede ad Ottaviano, in provincia di Napoli. La sua storia imprenditoriale sfata un po’ gli stereotipi che aleggiano sul “fare business in Campania”. Quale messaggio rivolge alle giovani leve dell’imprenditoria, che magari scommettono altrove per il proprio futuro, e non qui?
L’imprenditore è un mestiere alto, ha bisogno di gente coraggiosa, che rischia e investe in prima persona. Per fortuna, di giovani con queste caratteristiche ce ne sono. Basta pensare che la Campania è tra le prime regioni in Italia per numero di nuove imprese guidate da under 35. Vorrei dire a chi si approccia a questo mestiere che, come imprenditore, nella crisi ho sempre visto un’opportunità. Un’industria in trasformazione priva le imprese di punti di riferimento certi. Per questo motivo, spetta a noi individuarne dei nuovi. È quello che abbiamo cercato di fare, seguendo la regola delle I: innovazione, internazionalizzazione e, soprattutto, investimenti. Sono i pilastri su cui, da sempre, poggia il nostro modo di fare impresa, la nostra idea di impresa.
Qui il sito: www.eccellenzecampane.it
>Di Danilo Capone