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PARLANO GLI OPERATORI: MAGGIORE QUALITÀ NEI SERVIZI

  19 Aprile 2017

Sicurezza e dialogo con le istituzioni: le richieste di albergatori e imprenditori.

Sicurezza e dialogo con le istituzioni: le richieste di albergatori e imprenditori.

Negli ultimi anni la Campania ha registrato un incremento dei flussi turistici alimentato tanto dal canale nazionale che da quello oltreconfine. “La nostra regione – sottolinea il presidente di Federalberghi Campania Costanzo Iaccarino – è già in cima alle classifiche del turismo internazionale, ma la vera sfida è  quella della destagionalizzazione. Il 63,8% degli arrivi, infatti, è ancora concentrato tra maggio e settembre. Per superare questo limite bisogna ampliare l’offerta puntando non solo sul turismo balneare, ma anche su quello culturale ed enogastronomico”.

Serve maggiore integrazione tra i soggetti che concorrono allo sviluppo del comparto: “Comuni, Camere di commercio, privati e consorzi operanti nel settore turistico e culturale, compresi i distretti turistici- continua Iaccarino – non si parlano nelle giuste modalità. Manca quella cabina di regia da più parti auspicata a livello territoriale, che possa fungere anche da megafono delle istanze dei vari territori e settori nella Conferenza Stato – Regioni per l’attuazione degli interventi previsti dal programma Industria 4.0, risorsa che molti ancora non hanno debitamente preso in considerazione”.

Per il presidente Iaccarino la vera nota dolente restano i trasporti: “penso ad arterie importanti come la Statale 145 Sorrentina, perennemente bloccata, o ai collegamenti via mare pressoché inesistenti. Manca poi il raccordo istituzionalizzato con il pubblico. La strategia vincente – prosegue il presidente di Federalberghi Campania – resta quella di fare rete: serve un piano annuale e pluriennale concordato da tutte le istituzioni che incidono sul comparto, così come occorre una sinergia tra pubblico e privato per realizzare progetti di sviluppo da comunicare con almeno un anno di anticipo nelle grandi fiere internazionali dove si decide davvero l’andamento del settore”.

“Come emerge dai dati della nostra azienda – annuncia l’ingegnere Antonietta Sannino, amministratore delegato della City Sightseeing – nel 2016 i turisti sono aumentati  di circa il 20%  e se si aggiunge l’aumento del 2015 si arriva ad un 30% in più in due anni. A favorire l’aumento del flusso sono il sistema crocieristico, l’Alta velocità e la crescita dell’aereoporto con 15 nuove destinazioni. Inoltre, Napoli beneficia della maggiore sicurezza per i turisti rispetto ad altre mete oggi in crisi come la Tunisia e l’Egitto per il rischio attentati”.

Sulle prospettive a medio termine, la Sannino è ottimista: “c’è ancora molto da lavorare – dichiara l’amministratore della City Sightseeing -, ma ravvedo un’attenzione e presenza del Governo centrale nel settore che sta portando i suoi frutti; basti pensare agli investimenti di fondi europei fatti tra il 2013 ed il 2015 per Pompei ed in generale per il sistema museale che sta vivendo un momento favorevole”.

Di questa opinione anche Clemente Cammarota, direttore Assobalneari Italia sez. Campania, aderente a Confindustria. Per affermare Napoli e la Campania come mete del turismo internazionale, quindi, sono tante le criticità da risolvere. Per il direttore regionale di Assobalneari Italia, invece, “è necessaria una maggiore chiarezza da parte delle Istituzioni sulle leggi in materia. Il sistema turistico italiano è obsoleto e bisogna partire da qui per creare la giusta rete di collaborazione tra le parti del settore”.

Per Ettore Cucari, presidente FIAVET (Federazione Italiana delle Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo) “accoglienza, comunicazione, promozione e dialogo con le Istituzioni sono le basi per una proposta turistica internazionale. Però, in Campania sono carenti. Inoltre  Napoli potrebbe avere il doppio dei turisti, ma non è preparata in quanto le attuali strutture ricettive risulterebbero insufficienti”.

Anche per Enzo Perrotta, presidente Centro Commerciale Vomero Arenella “è opportuno partire da una progettualità che non è mai esistita. Oggi ci si regge su un turismo fai da te – aggiunge -, mentre serve una grande visione economica e di impresa. Ho proposto di creare dei punti informazione all’uscita delle funicolari e metro per fornire assistenza al turista prevedendo accordi con le scuole del turismo, ma ciò non ha avuto seguito”.

“Serve concertazione – rimarca Perrotta -: le istituzioni devono ascoltare gli operatori senza temere di scoprire mancanze ed evitare le difficoltà che, anzi, vanno affrontate con professionalità. Il dilettantismo della classe politica attuale genera disagio e danni difficilmente reversibili nel breve periodo”.

“Il quartiere collinare, con le sue strutture museali (Castel Sant’Elmo, Certosa di San Martino e Floridiana)– prosegue il presidente del Centro Commerciale – basterebbe da solo ad essere grande attrattore turistico, ma mancano le informazioni ed indicazioni per visitarle”.

Punta sulla vivibilità, anche per il cittadino, l’editore Edgar Colonnese, molto impegnato con il mondo associativo per il rilancio del Centro storico napoletano e della cultura come grande attrattore turistico: il quale ha detto: “è prioritario migliorare i servizi quali l’accoglienza, la mobilità, la vivibilità, il decoro e la sicurezza – dice Colonnese – tutti elementi che rendono una città fruibile turisticamente. Inoltre, sarebbe necessario razionalizzare le occasioni e gli eventi, standardizzare gli orari museali determinando così una maggiore fruibilità della città e dei suoi attrattori”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Francesca Irace, titolare del Bed and Breakfast “L’Agrumeto”: “troppo spesso i turisti vengono abbandonati a loro stessi in quanto mancano guide in lingua e ad orari prestabiliti. Inoltre, se si riuscisse a garantire una serie di servizi come il buon funzionamento dei mezzi pubblici, potremmo ben avvicinarci agli standard europei in materia di città turistiche. Purtroppo nutro ancora dubbi circa la conoscenza e consapevolezza dei beni turistici da parte di taluni addetti ai lavori”.

Anche il mondo dello spettacolo, con la tradizione tutta campana di grandi rassegne e festival, può rappresentare un formidabile attrattore per il turismo internazionale: purtroppo, come sottolinea Giulio Baffi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro”manca un raccordo  tra operatori ed istituzioni, troppo spesso verifico solo episodicità; tra l’altro, anche male organizzata. Ritengo che, come ho potuto constatare in passato, realizzare spettacoli teatrali in spazi architettonici e storici della regione riscuote un grande successo, si tratta di un’idea originale che però richiede una perfetta organizzazione; quindi bisognerebbe mettere a sistema anche questo tipo di eventi”.

> di Claudia Prezioso 

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