Campania Regione 4.0: il futuro è dei Giovani!
18 Ottobre 2017Dai dati Bankitalia e Unioncamere l'esigenza di un forte rinnovamento di classe dirigente.
Campania, regione “giovane e innovativa”: il 32° Convegno dei Giovani di Confindustria da Capri rilancia l’esigenza di un profondo rinnovamento non solo della classe dirigente, ma anche istituzionale e delle linee di politica economica e sociale. E i segnali di questo profondo cambiamento non mancano, stando alle più recenti analisi di Bankitalia e di Unioncamere.
In Campania si registrano forti segnali di ripresa, sostenuti dall’export, in particolare del comparto agroalimentare, così come prosegue l’espansione dei livelli occupazionali.
Le imprese giovanili sono quelle che maggiormente crescono in termini assoluti, seguite da quelle femminili e straniere. Inoltre, in Campania, è in fase di forte espansione il numero delle start-up innovative.
Giovani e innovazione, dunque, rappresentano la forte caratterizzazione di una ripresa che, però, va sostenuta con adeguate politiche di incentivi e infrastrutture di supporto allo sviluppo produttivo, come, ad esempio, un adeguato sistema logistico regionale e la diffusione della banda ultralarga.
L’evoluzione tecnologica più recente – quella ormai definita Industria 4.0 o “quarta rivoluzione industriale” -, infatti, sta favorendo una crescente digitalizzazione delle fasi produttive e una loro sempre maggiore integrazione, consentendo alle imprese più evolute di raggiungere livelli avanzati di personalizzazione dei prodotti e dei servizi offerti. Secondo l’Indagine Invind 2016, tra le imprese campane stanno prendendo piede tecnologie quali “Internet mobile e cloud”, “Intelligenza artificiale e big data”, “Internet of things”, “Robotica avanzata” e “Stampa tridimensionale”.
Start up innovative
In Campania, grazie anche allo specifico regime giuridico e fiscale per le start-up innovative, volto a incentivare la creazione e la diffusione dell’innovazione, alla fine del 2016, risultavano attive 431 start-up innovative, pari allo 0,27 per cento del totale delle società di capitali in regione, valore tuttavia ancora inferiore alla media italiana (0,42 per cento) e a quella del Mezzogiorno (0,34). Per alimentare e sostenere startup e spin off della ricerca, un recente bando della Regione mette in campo 15 milioni per la creazione e il consolidamento di nuova imprenditorialità ad alto contenuto innovativo. Principale scopo della misura è aumentare la competitività del sistema produttivo regionale, attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e servizi.
Non a caso l’intervento parte dalla considerazione che la Campania, con i suoi 5 milioni e 800mila abitanti, rappresenta la popolazione più giovane d’Italia, con una età media di 41,5 anni. Da qui l’esigenza di mettere in campo una serie di programmi per promuovere l’occupazione giovanile puntando soprattutto sulle competenze specializzate, scientifiche e tecniche, digitali.
Con un assessorato dedicato all’innovazione, l’internazionalizzazione e le startup, la Regione registra una grande partecipazione alle iniziative di progetti e bandi per imprese innovative. Allo sportello Invitalia per i Contratti di sviluppo, relativi soprattutto ad investimenti, agevolazioni e incentivi per l’industria, il turismo e l’ambiente, oltre il 30% dei progetti arriva dalla Campania, prima per numero di proposte e di contratti finanziati (più di 40 a luglio 2017), con investimenti per 1,3 miliardi di euro e agevolazioni per 686 milioni. I settori più attivi sono quelli della trasformazione dei prodotti agricoli e della meccanica, con l’aspettativa, secondo quanto dichiarato dallo stesso governatore della Campania Vincenzo De Luca, di creare almeno 20mila nuovi posti di lavoro.
La costruzione di una nuova Campania, che sia motore dello sviluppo del Mezzogiorno.
La spinta innovativa è articolata su più fronti: la campagna Startup innovativa per la creazione di imprese ad alto contenuto di innovazione ha visto la presentazione di oltre 190 domande per un valore progettuale totale di oltre 70 milioni di euro. Al 31 luglio, la Campania aveva 570 startup innovative registrate, prima regione del Sud (7,4% a livello nazionale). Inoltre nel 2017 la Regione ha anche definito un Protocollo di intesa con il Miur per lo sviluppo di competenze digitali e la creazione di digital hub sul territorio. Tuttavia, a fronte di questo dinamismo, sussiste un alto tasso di mortalità delle nuove imprese: una soluzione potrebbe essere individuata nella promozione dei cosiddetti incubatori certificati (previsti dal decreto Crescita 2.0) per sostenere la progressiva crescita dimensionale, valorizzando strutture di eccellenza capaci di imprimere un forte sviluppo al sistema produttivo locale.
Questi incubatori permettono alle imprese innovative di presentarsi in tempi rapidi e in modo efficace sui mercati, anche attraverso processi di trasferimento tecnologico verso imprese più mature. In questo scenario si inseriscono, opportunamente, i bandi regionali dedicati al trasferimento tecnologico ed all’open innovation, creando un terreno fertile per lo sviluppo di start-up e pmi.
Una Campania che fa sempre più sistema, con la crescita delle eccellenze nei settori di maggiore dinamismo (agroindustria, aerospazio, Ict): sono i giovani a imprimere questa svolta, devono essere loro, la classe dirigente di un domani che è già oggi, a determinare le scelte, politiche ed economiche.
> Francesco Bellofatto