A BORDO CAMPO: CERTEZZE, SPERANZE E INFORTUNI MA LA STAGIONE AVANZA
28 Dicembre 2017
La stagione 2017/18, apertasi con i preliminari di Champions contro il Nizza, che lasciavano intravvedere scenari europei confortanti, ha trovato – nell’avvenuta eliminazione nella fase a gironi – il primo inatteso ostacolo, reso ancor più amaro ed inatteso dopo lo sbandierato ed improvvido ottimismo in sede di presentazione delle squadre sorteggiate, così aprendo il varco dell’Europa League, con tutto il suo carico usurante (anche e soprattutto per la disputa delle partite nella giornata del giovedì), con enorme dispendio di energie per trasferte spesso improbabili ed un modesto ritorno economico, imparagonabile rispetto a quello della massima competizione.
E’ naturalmente auspicabile che le partite da disputare siano affrontate con la dovuta attenzione e grinta, magari attingendo più generosamente e convintamente alle risorse panchinare, cosa questa che ha aperto un ampio dibattito da parte degli organi di stampa nonché tra tifosi, specie all’indomani dei gravissimi infortuni occorsi all’esterno alto franco-algerino Ghoulam e, disdetta delle disdette, ancora una volta, al forte centroavanti polacco Arkadius Milik.
Si è molto disquisito, ed ancora lo si sta facendo, sulla natura di questi infortuni (nella fattispecie al crociato), posto che già più di cinque atleti della sola serie A italiana sono incappati in questa disavventura, per la cui soluzione giocatori e società dovrebbero erigere un monumento in favore del luminare dell’ortopedia, il prof. Mariani, sempre pronto a rimettere in senso i malcapitati ragazzotti.
Nel caso del Napoli è infatti impensabile ipotizzare una tranquilla prosecuzione nei piani altissimi della graduatoria nazionale se il vero ed unico reale top player a disposizione dei colori azzurri, ovvero Mr. Sarri, non deciderà di dar luogo al sempre più invocato turn over, così consentendo ai cc.dd. titolarissimi, di mazzarriana memoria, di tirare il fiato, dando così spazio e fiducia alle seconde linee che poi, mai come in questi ultimi due anni, hanno realmente marcato la differenza rispetto alle annate precedenti, elevando il tasso tecnico dell’organico tutto.
La mano sapiente del tecnico tosco-bagnolese dovrà fatalmente posarsi sulle spalle dei meno chiamati in causa, così da consentire l’aumento del loro minutaggio in campo e, al tempo stesso, una sempre più costante assimilazione degli schemi di gioco, cosa questa che – specie in Maksimović – sta incontrando difficoltà più palesi, al netto di un costo di acquisto impegnativo, che grava come un’imbarazzante zavorra, di cui lo stesso atleta serbo subisce, evidentemente, un insostenibile peso.
L’annata calcistica in corso si sta dimostrando comunque ricca di soddisfazioni e riconoscimenti provenienti da ogni dove (vero Pep Guardiola?): il gioco spumeggiante mandato a memoria, il patto sancito nel segreto dello spogliatoio dalla squadra tutta (che ha portato alla conferma dei migliori, così come di chi non ha espressamente chiesto la cessione a giugno, sentendosi sottoutilizzato), di voler puntare al perseguimento di un obiettivo di prestigio, hanno confermato che non è sempre automatico che imponenti investimenti estivi automaticamente assicurino alle società tradizionalmente più ricche e blasonate risultati pari alle aspettative.
Insomma, avanti così ragazzi, le premesse ed i risultati fino ad oggi raggiunti sono più che confortanti, occorre crederci e remare tutti nella stessa direzione, provando a puntare con coraggio, determinazione e sfrontatezza a… (…spazio alla fantasia).
> di Antonio Di Luna