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I PROGETTI DI SVILUPPO DEL MANN: VETRINA ARCHEOLOGICA EUROPEA

  04 Gennaio 2018
Paolo Giulierini all' interno del museo nazionale archeologico di Napoli

È nato il nuovo Mann: il Museo archeologico nazionale si apre al mondo.

Il Direttore Paolo Giulierini: entro il 2019 l’ampliamento per far fronte alla crescita di pubblico.

Il Mann, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, registra una crescita costante di pubblico. Abbiano chiesto al Direttore Paolo Giulierini quali sono i progetti di sviluppo di un polo museale che, in quest’ultimo anno, ha registrato una straordinaria crescita di pubblico. “Il Mann – sottolinea Giulierini – si può posizionare a livello internazionale tra i più importanti musei archeologici agendo su due fronti: da una parte riaprire l’intero sistema delle collezioni, che erano chiuse da lungo tempo, per questo abbiamo già riaperto la sezione egizia e quella epigrafica e a breve riapriremo una sezione dedicata alla statuaria campana ed una collezione organica rappresentativa della civiltà della Magna Grecia; dall’altra stiamo puntando alla creazione di tutta una serie di servizi che possano affiancare l’offerta artistica.

Quali nuove aree verranno create e quali servizi saranno offerti al pubblico?

Per far fronte alle esigenze di un numero sempre crescente di turisti stiamo realizzando un ampliamento dell’intero complesso museale con la creazione di servizi adeguati. Entro il 2019 nasceranno, infatti, nel fabbricato denominato “Braccio Nuovo” un auditorium di circa 290 posti in cui si proietteranno documentari di archeologia e si realizzeranno spettacoli, un ristorante, un self service di cucina tipica napoletana, una caffetteria ed ancora laboratori didattici, officine di restauro, archivi fotografici digitalizzati e una biblioteca. Questo costituirà il museo del futuro perché sarà inteso come un polo di attività di ricerca scientifica da intendersi oltre la visita. Inoltre il museo si aprirà anche ai diversamente abili sia con un programma specifico di tecnologia ad hoc, sia attraverso allestimenti fisici come una serie di prototipi tattili riservati ai non vedenti.

Vi è un rapporto molto stretto che lega il Mann al Museo nazionale di Capodimonte, quali iniziative stanno nascendo da questo sodalizio?

Innanzitutto i due musei sono intimamente connessi dalla storia di re Carlo III di Borbone e dalla Collezione Farnese, per sottolineare/agevolare questo legame già dallo scorso luglio abbiamo istituito con il direttore di Capodimonte, Sylvain Bellenger, un biglietto unico che permette di fruire ad un prezzo agevolato dei due poli museali utilizzando anche i mezzi pubblici. Inoltre, stiamo già pensando ad una serie di mostre congiunte ed a prestiti reciproci in occasione dei futuri eventi culturali.

Com’è cambiato il turismo archeologico in Campania?

Il turismo archeologico sta innanzitutto cambiando dal punto di vista quantitativo e numerico e poi sta cambiando in termini qualitativi: ci sono turisti che vengono ormai da tutte le parti del mondo che anelano ad assimilare i nostri codici culturali ma devono essere accompagnati con cautela e con grande cura e si devono creare le condizione per una migliore fruizione del nostro patrimonio. Dobbiamo essere competitivi da questo punto di vista: ad esempio, abbiamo creato un video game che è stato diffuso in tutto il mondo e scaricato da oltre un milione di download che ha avuto un particolare apprezzamento in oriente, questa tecnologica può essere un modo per attrarre un turisti presso il nostro museo.

> di Sara Stellabotte

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