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UNA CURA DEL FERRO PER IL LOCOMOTORE ITALIA

  11 Gennaio 2018

Con il Ministro Delrio a Pietrarsa il secondo forum sul trasporto ferroviario delle merci

La “cura del ferro” fa bene all’Italia, e lo dimostra il Secondo Forum di Pietrarsa, dove i diversi rappresentanti di trasporti, logistica e industria hanno fatto il punto sugli interventi messi in campo dal governo e sulle opportunità di crescita, in particolare per il Mezzogiorno, che la ripresa in atto nuovamente offre.

La conferma dell’efficacia di questa “cura” viene dai numeri: 80 miliardi di fatturato sui corridoi logistici, incremento del traffico a 49,23 milioni di treni chilometro; crescita del traffico ferroviario merci quadrupla rispetto a quella del Pil (dal 2014 al 2017 + 8,9% contro un +2% del prodotto).

L’incremento del traffico merci su rotaia spinge anche la ripresa dell’attività industriale: “C’è stato un incremento del trasporto merci su ferro molto importante – sottolinea il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio – e ci sono imprese che si son riorganizzate per questi obiettivi, in primis le FS che hanno costituito una unica grande società, Merci Italia, che ha più di un miliardo e mezzo di investimenti in corso per potenziare il settore ferroviario. Per sostenere crescita il Governo ha messo in campo ulteriori incentivi per il rinnovo dei carri ferroviari ed ha finanziato completamente i corridoi merci. La logistica finalmente sta diventando un settore trainante nel nostro Paese, con le ultime stime che parlano di 80 miliardi di fatturato sulla concentrazione dei corridoi logistici. “Il Paese sta crescendo – conclude il Ministro – e noi abbiamo bisogno di dare certezze alle imprese”.

Che la cura del ferro stia funzionando lo conferma anche l’amministratore delegato di Rete Ferroviaria italiana, Maurizio Gentile: “il traffico merci su ferro continua ad aumentare. Dal minimo di 43 milioni di treni chilometro siamo già risaliti nel 2016 ai 47. Ora siamo quasi a fine novembre e il 2017 si va attestando intorno a 49,23 milioni di treni chilometro”. In questi ultimi 12 mesi, aggiunge Marco Gosso, Mercitalia Logistics, “ abbiamo concretizzato il polo Mercitalia che offre oggi un’interfaccia commerciale unica e quest’anno genereremo una cassa per la prima volta di 135 mln di euro”.

I risultati sono evidenti, come emerge dall’intervento di Ennio Cascetta, già responsabile della Struttura di missione strategica del MIT e ora alla guida di RAM, la società per le autostrade del mare: “Dal 2014 al 2017 – spiega – il traffico ferroviario merci è cresciuto del + 8,9%, quattro volte più del PIL, che è cresciuto del 2%. Un risultato straordinario, che premia sia la rinnovata dinamicità delle imprese, che l’azione di Governo per far ripartire il settore del trasporto ferroviario e intermodale delle merci, che dal 2007 al 2014 aveva perso quasi il 50% del traffico. Negli ultimi due anni, è cominciata la risalita con una crescita del 4 per cento nel 2015 e del 4,6 per cento nel 2016”.

Però molto resta da fare: “Questa inversione di tendenza – spiega Guido Gazzola, presidente di ASSOFERR – è avvenuta grazie alla connessione con i porti, agli incentivi, alla formazione, etc.. Ma siamo in Europa il fanalino di coda con una quota modale del ferro sul trasporto terrestre del 13%: per il futuro dobbiamo aumentare tale quota attraverso molte azioni da sviluppare quali l’efficientamento del materiale rotabile, oltre a sostenere le industrie che investono sul trasporto su ferro. Inoltre va sviluppata la centralità dei porti e bisogna garantire che le merci pericolose possano avere tracce ferroviarie dedicate. Infine la legislazione italiana va adeguata a quella europea”.

> di Raffaele Rinaldi

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