Gigione, il genio del trash
19 Gennaio 2018
Arriva nelle sale Essere Gigione, il documentario di Valerio Vestoso, giovane regista beneventano che ha seguito il popolarissimo cantante in giro per l’Italia per raccontarne gli effetti e gli affetti.
Trash, popolare, imbarazzante, geniale: di Gigione, al secolo Luigi Ciaravola,
tutto si può dire tranne che non sia un personaggio terribilmente divisivo.
Neomelodico per i più sbrigativi, il cantante che nasce col nome d’arte di Gigi1, sopravvissuto alla prolifica stagione delle TV private negli anni ‘90, quel primato se lo tiene ben stretto: la sua musica, sublime espressione di una provincia carnale e carnosa porta nelle piazze ogni anno oltre un milione e mezzo di persone.
Nonni e nipoti, mamme e papà, a loro si rivolge Gigione, e a loro offre brani dance, country, folk, inni sacri, cover delle hit internazionali restituite in un italiano semplice comprensibile a tutti; offre insomma ‘un pranzo completo, dall’antipasto al dolce’, come si diverte a definirlo.
La sua musica traccia una linea verticale: topi di campagna e topi di città, belli e brutti, giovani e vecchi, sacrileghi e credenti.
Divide in due l’Italia, come la dorsale appenninica lungo la quale si svolge il racconto di una vita, una storia di sudore, tenacia, scherno, umiltà, rispetto per il pubblico e grande intelligenza.
Un’intelligenza che gli ha consentito negli anni di superare la diffidenza, i nasi turati, le resistenze culturali, le risatine, gli snobismi.
La sua simpatia innata, la semplicità con la quale si muove tra la gente, l’umiltà con la quale si dona al suo pubblico lo hanno reso interessante anche ad una quota parte di coloro che storcono il naso di fronte a prodotti tanto popolari.
Gigione ama, ed è amato. Questo è il suo segreto: rispetta il suo pubblico, si regala ad esso senza risparmiarsi, ne interpreta le istanze più diverse e profonde, racconta con parole semplice la vita di quella gente di provincia che in quella provincia vive e in un certo senso ci muore, anche.
Uomini e donne lontani dalle sollecitazioni delle grandi città, conducono un’esistenza ovattata, scandita da azioni ripetute e genuine, le stesse che Gigione canta nei suoi brani.
Sarah Galmuzzi