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Zes, Grassi: Occasione di sviluppo, ma occhio alla burocrazia

  28 Gennaio 2018

“Con le Zes si apre una nuova stagione per le politiche di sviluppo del Mezzogiorno, non basata sugli incentivi a pioggia o su un intervento diretto dello Stato: un obiettivo reso possibile grazie alla forte collaborazione istituzionale tra la Regione Campania e il Governo. Occorre ora, però, che le Zes facciano tesoro dei limiti che hanno presentato altri strumenti di incentivazione. Come la 488 (centrata su aree territoriali depresse), i contratti d’area e i patti territoriali, i quali non hanno introdotto una maggiore rapidità nella spesa dei fondi: tali programmi, secondo gli ultimi dati, partirono nel 2000 e al2005 la spesa era appena all’8,4%”.

Lo dice Vito Grassi, vicepresidente dell’Unione industriali di Napoli con delega alla Logistica e alla Portualità, dopo la firma dei decreti attuativi con i requisiti per le Zone economiche speciali che diventeranno operativi tra la fine di febbraio e il mese di marzo.

Fondamentale per il futuro dunque, secondo Grassi, “sarà snellire la burocrazia. E determinante, in questo senso, sarà la formula dei contratti di programma, che coinvolgono grandi imprese e consorzi di Pmi in piena salute, in settori propulsivi, con un requisito che è bene assegnare anche alle Zes. E cioè che i passaggi burocratici siano del tutto definiti ex ante e risolti attraverso accordi preliminari tra gli enti pubblici interessati, nazionali e territoriali”.

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