Ecce Virgo, quando il suono diventa parola
18 Febbraio 2018
Al Teatro Elicantropo di Napoli debutta in prima assoluta, Ecce Virgo, storia di una monaca di clausura, scritto e diretto da Angela Di Maso, protagonisti Gianni Lamagna e Francesca Rondinella.
Testo vincitore del premio nazionale di drammaturgia “Fabrizio Romano”, presentato da Antego Produzione, è contenuto nel libro Teatro della Di Maso (Guida editori). La storia è quella di una monaca clarissa afflitta da una grave colpa da confessare. Si reca da un frate minore conventuale della Basilica Inferiore di San Francesco d’Assisi, Anno Domini 1397. Nessun altro, fuori da quelle mura conventuali, prigione/punizione/sparizione delle tentazioni del mondo ma anche protezione dal mondo, potrebbe mai assolverla.
La scena si apre nel buio che avvolge i due protagonisti, e al centro campeggia una Croce di luce. Peccati indicibili, tentazioni della carne che brama congiungersi con il giardiniere, il medico del convento, col fornaio, col Vicario Episcopale!… E ancora una storia tremenda, diabolica che coinvolgerà una giovane innamorata e il suo ex fidanzato. E ancora una sua gravidanza da non portare a termine.
Piange il frate che crolla sotto il peso dei peccati che sono anche i suoi, riflesso come in uno specchio, altro se stesso devastato dalla colpa e insieme assolto perché potrebbe essere solo un terribile incubo.
Nel lavoro della Di Maso tutto è costruito con matematica precisione: i tempi, i silenzi, i movimenti sono costruiti musicalmente. Le musiche che accompagnano il dialogo sono di Arvo Pärt e della stessa Di Maso che afferma: “il suono diventa parola. La parola è suono e silenzio. Tutto è matematica, rigore, tecnica, pulizia. Immobilità e minimalismo per un teatro di Parola”.
I protagonisti, Lamagna e Rondinella, bravissimi nei loro dolenti, difficili ruoli, che respirano e si muovono all’unisono, grandi interpreti del bel canto, “abbandonano la melodia del suono per diventare dissonanza intrisa d’intimistico silenzio”. “Con Angela – spiega Gianni Lamagna – ci siamo coscientemente scelti. Avevo visto un suo lavoro, “Il catalogo”, ed ho capito che era il caso di prendere parte alla messa in scena di Ecce Virgo. Un testo che Angela mi aveva inviato circa tre anni fa e che finalmente aveva la possibilità di rappresentare. Essendo peccatore conclamato, mi sono trovato molto bene in parte e siamo partiti con le nostre lunghe e intense prove. Una bella e forte esperienza per me trovarmi in un teatro di sola parola, tutto quello fatto in passato è stato sempre teatro musicale. Spero di essere stato all’altezza di quello che si aspettava l’autrice e regista del testo. Bellissimo l’affiatamento raggiunto con Francesca, ma è stata dura per entrambi calarsi nella “psiche” dei personaggi che rappresentavamo”.
E Francesca Rondinella replica: “È stata una delle prove più difficili ed emozionanti della mia vita di artista, la mia prima volta da attrice protagonista per una donna autrice e con la maestria di una regia che mi ha calata nel personaggio in una trasfigurazione vera e totale”.
Lo spettacolo si avvale dei costumi di Francesca Loreto, il disegno luci di Cinzia Annunziata, gli elementi scenici di Armando Aloisi, il trucco di Silvia Manco e Gennaro Patrone. Un lavoro da non perdere, a metà tra incubo e amara visione del dolore autoinflitto quando il cuore umano anela alla libertà di amare.
Maresa Galli