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Dalla NASA la soluzione all’emergenza rifiuti

  06 Marzo 2018

Alta tecnologia per dare risposte concrete ed ecosostenibili all’emergenza rifiuti: se ne è parlato all’ICB-CNR (Istituto di Chimica Biomolecolare) di Pozzuoli, diretto dalla prof.ssa Barbara Nicolaus, nell’ambito di un convegno promosso dall’Italplasma, importante società specializzata in ingegnerizzazione e soluzioni impiantistiche per la valorizzazione delle risorse energetiche a supporto dello sviluppo sostenibile.

Al centro dell’incontro, alla presenza di Luciano Bardari, CEO di Italplasma, e di Mauro Marchetti, dell’ICB-CNR di Sassari, la relazione di Louis J. Circeo, professore emerito del Plasma Research della Georgia Tech University di Atlanta e ssperimentatore, negli anni ’60 per la NASA, delle proprietà del plasma per testare lo scudo protettivo delle navicelle spaziali al loro rientro nell’atmosfera. Oggi la tecnologia della torcia al plasma – spiega Circeo – può rappresentare, come avviene con successo in alcuni paesi quali Usa, Cina e India, una efficace risposta per uscire dall’ emergenza rifiuti, con produzione di energia a basso impatto ambientale ed eliminazione delle discariche e delle grandi aree per lo stoccaggio delle ecoballe”.

In che modo?

Questa tecnologia è già in tutto il mondo in impianti di smaltimento Wte (Waste-to-energy) da mille tonnellate al giorno che non solo producono energia sotto forma di vapore ed elettricità, ma possono distruggere rifiuti pericolosi come quelli industriali e l’amianto, garantendo la bonifica delle aree contaminate.

Com’è nata questa tecnologia?

La NASA ha sviluppato la tecnologia al plasma negli anni ‘60 quando era alla ricerca di una fonte di calore ad alta temperatura per testare lo scudo termico delle navicelle spaziali e il loro impatto al rientro nell’atmosfera. La temperatura, 7.000 gradi Celsius, è superiore a quella solare ed è tre volte più calda rispetto ai combustibili fossili. Negli anni ‘ 70 questa tecnologia è stata ripresa e standardizzata nell’industria siderurgica e successivamente abbiamo iniziato i programmi di ricerca per utilizzare il plasma nella bonifica dei rifiuti e delle aree contaminate.

Alla luce della crisi energetica, che opportunità può fornire?

Uno studio condotto da importanti gruppi americani e canadesi ha verificato che il trattamento con torcia al plasma dei rifiuti solidi urbani garantisce fino al 25 per cento in più di energia rispetto a qualsiasi altro processo convenzionale di gassificazione, pirolisi e incenerimento. La stessa Epa, l’Agenzia Usa per la protezione dell’ ambiente, ha indicato i rifiuti solidi urbani come principale materiale di scarto per la produzione di energia, e un’analisi internazionale di mercato indica come dai rifiuti può derivare fino al 10 per cento del fabbisogno mondiale di elettricità, ovvero quella prodotta da 50 centrali nucleari.

Potrebbe risolvere il problema delle ecoballe?

Prima di tutto c’è da precisare che la tecnologia al plasma non necessita di selezione di materiale o di pretrattamento, riducendo di molto tempi e ciclo dei rifiuti. Inoltre, le ecoballe rappresentano la materia prima ideale per il trattamento al plasma Wte: infatti sono uniformi per dimensioni e composizione e potrebbero alimentare reattori al plasma per produrre rilevanti quantità di energia. Ad esempio mille tonnellate al giorno lavorate in un impianto di gassificazione per ecoballe produrrebbero 45MW di elettricità da immettere in rete, fornendo energia per 50 mila famiglie.

Qual è l’impatto ambientale di questa tecnologia?

Uno studio Epa indica che questa tipologia di centrali Wte produce energia elettrica con un impatto di gran lunga minore rispetto a qualsiasi altro impianto. Il basso volume dei residui di queste strutture può essere facilmente pulito e le emissioni sono a livello di quelle prodotte dall’ uso domestico del gas naturale.

Che differenze ci sono con gli inceneritori?

L’impianto di gassificazione al plasma è più conveniente in quanto, a parità di investimenti per la realizzazione dell’impianto, questa tecnologia garantisce il 50 per cento in più di energia da immettere in rete sotto forma di elettricità, combustibile e vapore.

Quali sono le altre applicazioni della tecnologia al plasma?

Come detto, è particolarmente utile nella bonifica, anche in situ, di terreni e aree contaminate da amianto e da altri materiali tossici o pericolosi. Poi può efficacemente risolvere il problema dei residui e delle polveri di scarico nell’industria pesante, come nel caso degli altoforni.

Maria Pia De Angelis

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