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SAN DOMENICO MAGGIORE: UN FESTIVAL PER L’EDITORIA

  12 Aprile 2018

Polidoro, Guida e Bianco parlano della grande rassegna culturale in programma a maggio

Riportare il Salone del libro e dell’editoria a Napoli.

Questo l’obiettivo impossibile – in una città definita da molti media come la capitale delle baby gang e di Gomorra – di un comitato dal nome onomatopeico di Liber@arte. E invece Napoli, attraversata da mille rivoli culturali e da importanti iniziative di spessore artistico e letterario, ha risposto subito alla richiesta, forse perché orfana da troppo tempo, nel dopo Galassia Gutenberg, di una manifestazione dal respiro nazionale e internazionale.

A distanza di un anno dalla discussione del progetto, dunque, Alessandro Polidoro, Diego Guida e Rosario Bianco, tre tra i più importanti rappresentanti dell’editoria campana, insieme con Francesco Durante, in qualità di direttore artistico, hanno definito i contorni di Napoli Città Libro, una manifestazione che vedrà la sua acme tra il 24 e il 27 maggio, nel complesso monumentale di San Domenico Maggiore. Un’impresa accolta come una sfida che, come afferma il Presidente del Comitato, Alessandro Polidoro “stiamo riuscendo a vincere”.

I tre promotori, messisi insieme per pura amicizia, hanno allargato il loro angolo operativo, con la volontà di coinvolgere anche e, soprattutto, la concorrenza. È chiaro, su questo Diego Guida, Presidente nazionale del gruppo Piccoli Editori AIE (Associazione Italiana Editori): “Nella volontà di una squadra più ampia – spiega Guida -, abbiamo previsto un incontro con altri comitati organizzatori di eventi letterari nel mezzogiorno, dal Festival del libro di Lamezia Terme, al Salerno Festival della Letteratura. Si tratta di ventidue realtà che si riuniranno, alla fine di febbraio, nello spazio Guida, con l’obiettivo comune di trovare e formare una serie di eventi che possano fare rete, creando sinergia”.

“Ne varrà la pena solo se siamo tutti insieme – specifica Rosario Bianco (Rogiosi Editore) -, anche perché le aspettative sono molto alte. Un traguardo notevole se pensiamo che siamo partiti dai gazebo informativi, per strada. Eppure, al di là della speranza di una prima edizione di successo, ciò che riteniamo importante è la ricaduta che l’evento avrà nel futuro”.

“È necessario compiere piccoli passi alla volta – dichiara ancora Polidoro -, ma per fare un Salone del libro di qualità e competenza è fondamentale che rispondano Napoli e i napoletani, con senso di responsabilità e accoglienza verso l’oggetto libro”.

“Sul sito www.napolicittalibro.it – afferma Guida – si può visionare il calendario degli eventi di avvicinamento. Un’offerta di qualità come gli incontri, che si sono svolti tra febbraio e marzo, con Simonetta Agnello Hornby, con lo scrittore islandese Roddy Doyle e con il Libanese premio Pulitzer 2017, Hisham Matar”.

“Li abbiamo definiti eventi di avvicinamento – dice ancora Bianco – poiché abbiamo pensato di far per- correre una strada che porti no al Salone definitivo. Non si tratterà solo di presentazioni di libri, ma anche di laboratori, workshop e iniziative didattiche in collaborazione con realtà fondamentali del panorama culturale partenopeo, quali la Federico II, il Suor Orsola Benincasa, o la Biblioteca Nazionale”.

Una sinergia incredibile, quindi, anche grazie al coinvolgimento delle istituzioni, che si sono dichiarate da subito sostenitrici del progetto. “Chiediamo, tuttavia – ribatte Polidoro – che queste attivino una concentrazione di intenti che non crei dispersione, ma che, al contrario, ci possa effettivamente aiutare a produrre, il brand Napoli Città Libro”.

Nel frattempo moltissime sono le dichiarazioni di sostegno, le case editrici hanno risposto alla richiesta e i media, tra cui la Rai nazionale, non hanno fatto mancare il loro patrocinio, per una manifestazione che, si spera, nell’interesse della città tutta, diventi solo la prima di una lunga serie di successi.

> di Federica Flocco

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