Diego, scugnizzo napoletano
19 Luglio 2018
Nel libro del fotografo Sergio Siano il legame indissolubile tra Maradona e la città
“Maradona” di Sergio Siano (ed. IntraMoenia) non è solo la narrazione degli anni napoletani del grande campione (“i più belli della mia vota”, dichiarerà spesso), ma è il racconto di una città appassionata, dell’amore per il calcio, del legame indissolubile con Diego.
Sergio Siano, reporter del Mattino, non è solo figlio d’arte (il padre Mario, oltre ad essere fotografo del quotidiano napoletano, era anche quello ufficiale della Società Sportiva Calcio Napoli), ma è un testimone di quegli anni, a bordo campo e al Centro Paradiso, fin dall’arrivo di Maradona al San Paolo,
Gli scatti del fotoreporter Sergio Siano, negli anni Ottanta fotografo a bordo campo al San Paolo, il 5 luglio 1984, quando dallo stadio scoppiò il boato dei settantamila… Fu subito amore, legame indissolubile con la città, immediatamente ricambiato per quello che il grande Domenico Rea indicò come “uno scugnizzo nato per caso a Buenos Aires e napoletano a tutti gli effetti”.
“Fotografavo le mille espressioni di Diego, le sue danze con la palla sul campo di Soccavo – racconta Siano -. Quando finiva l’allenamento lui restava, sulle gradinate c’erano persone che venivano anche da lontano per lui, adulti e bambini; Maradona guardava tutti negli occhi, continuava a dare spettacolo per loro”.
Maradona agli allenamenti era il massimo della bellezza, forse quello era l’unico momento in cui si sentiva completamente libero, si leggeva nei suoi occhi.
“Gli ho visto fare cose in allenamento mai viste in una partita ufficiale, cose straordinarie – continua il fotografo -. Quando palleggiava si fermava tutto, anche gli orologi, assistevamo in silenzio come a un antico rito tribale tra D10S e il totem di cuoio, il suo rapporto intimo e magico con il sacro pallone che nemmeno la pioggia lo fermava. In mezzo al terreno del Paradiso l’angelo azzurro sguazzava nel fango, come gli scugnizzi di piazza Montecalvario, ai Quartieri Spagnoli, dove io sono nato e cresciuto”.
Scugnizzo o Caravaggio (la definizione è di Vittorio Sgarbi), Maradona rimane nel cuore e la città nel suo: “Tutti dicono – affermò Diego dopo la consegna del Pallone d’Oro alla Carriera – questo è stato il migliore del Barcellona, questo è stato il migliore del Real Madrid, questo è stato il migliore del Chelsea, questo è stato il migliore…. Io sono orgoglioso di essere stato il migliore a Napoli”.
> di Francesco Bellofatto