Riflettori sulle bufale dell’informazione scientifica
30 Settembre 2018
Si è parlato di fake news nel settore della sanità a Caserta, al complesso borbonico del Belvedere di San Leucio, nell’ambito della tre giorni organizzata da Neuromed per la Notte Europea dei Ricercatori. Un “virus mutante che viaggia incontrollato nel mondo attraverso la rete”, lo ha definito il giornalista scientifico Marco Merola, spiegando che nella maggior parte dei casi “queste false notizie hanno un grande ritorno economico per chi le pubblica”.
“Le fake news nella medicina possono avere un’incidenza importante sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale – rileva Mario Pappagallo, decano dei giornalisti scientifici, che nel 1976 iniziò ad occuparsi di informazione medico-scientifica al Corriere della Sera -. Per restare ad un tema attuale, quello dei vaccini, ormai è emerso con evidenza che i vaccini non hanno nulla a che fare con l’autismo. Eppure queste notizie danneggiano molto il sistema pubblico. Se vi fosse una corretta informazione, il 70% delle denunce per malasanità non verrebbero presentate”.
Pappagallo ha ricordato anche che nel 2011, proprio per cercare di garantire il massimo dell’attendibilità nel settore dell’informazione medico-scientifica, e metterla al riparo dalle fake news, propose all’Ordine dei Giornalisti, in qualità di consigliere nazionale, di creare un albo ad hoc per i giornalisti medico-scientifici. “Non se ne fece nulla – aggiunge Pappagallo – addirittura dall’Ordine mi dissero che la rete non faceva danni, cosa ovviamente non vera”.
“La maggior parte delle fake news si basano sull’ignoranza”, sottolinea Giovanni de Gaetano, presidente dell’Istituto di Ricerca Neuromed, mentre il presidente della Fondazione Neuromed Mario Pietracupa, parla di “una patologia dell’informazione, un fenomeno preoccupante che nel campo della medicina e della salute in genere sta avendo effetti diretti, immediati e negativi”.