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FRANCESCA RONDINELLA IL MIO CANTO LIBERO

  13 Novembre 2018

Figlia d’arte, la cantattrice libera sul palco la sua grande energia interpretativa

Nei suoi giochi infantili aveva un nome d’arte. “Da adolescente ho capito il valore ed il senso profondo di appartenenza ad una famiglia fortemente radicata nell’arte della mia terra – gli Sportelli-Rondinella – è come una placenta in cui dondolo ancora. Mio padre Luciano – spiega Francesca Rondinella, poliedrica interprete che alterna la sua attività tra musica e teatro – è stato il mio maestro. Ho debuttato a 10 anni con lui, come da tradizione dei “figli d’arte”, ma il palco non ammette rendite ed ho cercato sempre di salirci con umiltà, studio e rispetto usando le mie radici come ali preziose per proseguire.

Quali sono stati i primi passi?

La mia carriera ha sempre avuto un doppio binario: artistico e di operatrice culturale. Questa doppia veste mi fa sentire più completa, curando anche l’ideazione e l’organizzazione di eventi culturali. Ho lavorato giovanissima con maestri come Tato Russo, Virginio Puecher, Ennio Morricone, Citto Maselli, Giuseppe Tornatore, Jean Dreville pioniere del cinema sonoro. Con l’Associazione Antego curo anche all’estero iniziative legate alla diffusione conservativa della tradizione letteraria, poetica e musicale napoletana, con il progetto didattico “Di Voce in Voce” un concerto-lezione destinato alle nuove generazioni che ha ottenuto il riconoscimento dal Ministero per la conservazione di un bene immateriale e prezioso.

Alterna teatro e musica: qual è il filo che lega le interpretazioni?

Mi sento una “cantattrice” le canzoni sono microstorie da raccontare in musica. Sono tornata al teatro nel 2015, dopo anni di concerti de Le Rondinella in Italia e all’estero con Amelia sorella e “anima compagna”, grazie al regista Riccardo De Luca che, per la sua “Eleonora Pimentel Fonseca, con civica espansione di cuore” con Annalisa Renzulli, mi ha scelta per interpretare la Regina Carolina affidandomi anche brani contestualizzati all’interno del racconto teatrale, la forma più idonea alla mia indole artistica. Una fortunata messa in scena che ripartirà a Palazzo Serra di Cassano, storica sede dell’Istituto Italiano per gli studi filosofici, il 3 e 4 novembre e il 1° e 2 dicembre.

  In “Ecce Virgo” di Angela Di Maso ha dato spessore ad un personaggio difficile. Quali emozioni porta in scena?

Angela Di Maso mi ha spogliata della mia personalità ed esuberanza dandomi l’opportunità di mettere alla prova solo le mie capacità attoriali, una recitazione atonale che prende forza dal linguaggio e dalla scrittura scenica immaginata per un personaggio che amo molto, che incarna il danno irreversibile causato dalla privazione d’amore che può spingere alla follia. Un’esperienza felice che continuerà nella prossima stagione al Teatro La Giostra dal 1° al 3 marzo 2019 con il mio “confessore” Gianni Lamagna, poliedrico artista con il quale ho diviso il palco anche a Pechino accompagnati dal Maestro Fabrizio Soprano concertista di grande talento e sensibilità.

Con Giosi Cincotti rilegge i classici napoletani in chiave moderna: qual è stata l’accoglienza del pubblico?

Nel 2013 è cominciata una bella intesa artistica, di quelle preziose, perché ti fanno crescere sperimentando tante opportunità creative che spaziano in ambiti musicali differenti. È una scelta artistica in continua evoluzione per portare nei concerti il nostro piccolo universo minimalista fatto di voce, piano e fisarmonica come nel nostro primo disco – “Rondinella&Cincotti: Meet & Reel” – prodotto dalla SoundFly di Bruno Savino, che raccoglie il meglio dei primi quattro anni con due inediti, conservando in ogni brano l’energia e l’emozione di chi apprezza il nostro lavoro e ci segue con entusiasmo. Nell’ultimo recital “Cantabili armonie da una città di mare” raccontiamo, alternando musica strumentale, racconti, versi e canzoni, lo spirito e la forza della musica che non ha confini e riesce ad espandersi ed intrecciarsi con le tante lingue che qui hanno abitato e che ancora risuonano dentro di noi.

Rondinella&Cincotti hanno portato a Furore, sabato 13 ottobre nella Chiesa di Santa Maria della Pietà, “Cantabili armonie da una città di mare”, ospiti della XXII edizione del Premio Furore di Giornalismo. Una preziosa occasione per presentare l’anteprima del brano scritto dal sindaco Raffaele Ferraioli, musicato da Giosi Cincotti e interpretato da Francesca Rondinella: “Serenata a Furore”, che verrà registrata nei prossimi mesi.

…A Furore he a veni’ ‘nzieme a me, ‘mparaviso te voglio purta’…

> di Raffaele Rinaldi

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