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Gerla: Vi racconto la Gabbia

  11 Giugno 2019

In un palazzo di via Bernardo Cavallino, a pochi passi da una curva sul Golfo di Napoli, il tempo sembra essersi fermato se non fosse per l’alternanza delle stagioni, che cambiano colore alle foglie dei platani in fila lungo il marciapiede.

“Qui abita Enea – racconta la scrittrice Francesca Gerla, al suo ultimo lavoro con “La Gabbia, edito da Emersioni/Castelvecchi -, un garagista cinquantenne che sfugge a un passato di violenze domestiche, alla sua storia e al suo destino, rifiutandosi di mettere piede fuori dall’appartamento ricavato in un garage. Invece di affrontare la luce e vivere la sua vita, preferisce quella dei condomini, nelle cui abitazioni si introduce di nascosto un po’ per sfida, un po’ per affetto”.

Il buio della sua vita verrà rischiarato dall’arrivo di Ilaria, bellissima universitaria che ha ricevuto in eredità un attico luminoso nello stesso edificio di Enea.

“Dal sottosuolo all’ultimo piano – continua l’Autrice -, la loro storia si intreccerà sullo sfondo di una Napoli eterna ed immota, eppure pronta a risorgere come nessuno avrebbe detto. Perché una svolta è possibile; anche, o forse proprio quando, tutto sembra perduto”.

Francesca Gerla, insegnante, ha lavorato come redattrice e traduttrice. Tra i libri tradotti, “Il bambino filosofo” di Alison Gopnik, Bollati Boringhieri; “Julie & Julia”, di Julie Powell, Rizzoli. Ha ottenuto vari riconoscimenti con i suoi racconti e romanzi. Con Pino Imperatore ha scritto a quattro mani “Sei personaggi in cerca di Totore” (Homo Scrivens).

> di Alessandro Tasini

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