Rubrica Mappe interiori: Nelle terre dei Principi
02 Dicembre 2019
Nel cuore verde del Parco Nazionale del Cilento riprende vita un itinerario ispirato alle cosiddette “Terre dei principi”, ovvero quei domini longobardi del Sud, così chiamati nella Vita di San Nilo da Rossano.
La conquista araba della Sicilia, iniziata nell’827 con le prime incursioni saracene nel trapanese, innescò un flusso migratorio che si protrasse fino oltre la metà del 1100 e che condusse una cospicua popolazione a risalire dall’isola verso la Calabria e la Basilicata, fino a inoltrarsi oltre i confini longobardi.
Furono così occupate vaste aree della Campania meridionale, in particolare di quello che allora era il demanio dei principi longobardi del salernitano, e fra questi migranti c’erano numerosi monaci bizantini. In accordo con i signori locali, gli operosi monaci ricostruirono chiese abbandonate e fondarono monasteri, diventando un punto di riferimento per le popolazioni locali e per i migranti successivi.
Tutto questo diede luogo a un maestoso rimescolamento culturale e alla nascita di nuovi insediamenti urbani che diedero impulso allo sviluppo dell’intera area a sud del fiume Sele.
Per valorizzare questo fenomeno di così grande portata storica, è nato il progetto “Dialoghi di Storia”, voluto dalla Fondazione MIdA e condotto dalla docente Storia Medievale, Rosanna Alaggio.
Fra i luoghi più importanti e suggestivi ai quali dedicare una visita che coniughi bellezza naturale e artistica, spiccano alcune località: il Monastero di Sant’Onofrio nel comune di Petina, Santa Maria della Sperlonga a Palomonte, San Nicola delle Donne a Padula, Santa Venere a Caggiano, e il Cenobio Bizantino a San Giovanni a Piro.
Prossimamente nascerà anche uno spettacolare itinerario di trekking che collegherà le principali località storiche fra Pertosa e Petina, con la possibilità di ammirare grotte adorne di pitture rupestri e architetture millenarie uniche in Italia.
> di Flavio Pagano