La Federico II vince i Pediatric Simulation Games
31 Gennaio 2020
L’équipe di specializzandi dell’Università napoletana prima su 40 squadre all’Olimpiade Internazionale
La terza edizione dei Pediatric Simulation Games, le Olimpiadi internazionali dell’emergenza pediatrica, tenutesi a Latina, è stata vinta dall’équipe di specializzandi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Cinque giorni di gara, ideati dal Prof. Riccardo Lubrano, Primario della UOC di Pediatria e Neonatologia presso il Polo pontino in cui 34 squadre italiane e 6 squadre estere provenienti da Francia, Spagna, Lettonia e Algeria si sono sfidate nella risoluzione di casi di emergenza ed urgenza pediatrica, simulati per l’occasione al fine di apprendere i comportamenti diagnostici e le scelte terapeutiche più consoni secondo le moderne linee guida internazionali.
Federica Annunziata, Alberto Casertano, Raimondo Cecere, Marta Palma, Martina Peluso, Emanuela Rossitti, Enrico Sierchio e Andrea Smarrazzo: questi i nomi dei vincitori partenopei che, omaggiando Pino Daniele e la loro terra d’origine, hanno scelto come nome di squadra “Je sò Pals”. In giuria cinque professori di fama mondiale: Monica Kleinman del Boston Children’s Hospital (Usa), Allan R. de Caen dello Stollery Children’s Hospital di Edmonton (Canada), Marc Berg della Stanford University, Palo Alto (Usa), Vinay Nadkarni del Children Hospital of Philadelphia (Usa) ed Amelia Reis dell’Università di San Paolo del Brasile.
La gara consisteva in due incontri al giorno, uno al mattino e uno al pomeriggio, in cui i gruppi operavano su manichini Laerdal, veri e propri robot ad alta tecnologia, collegati tramite sensori ad un computer che forniva poi, di volta in volta, i parametri vitali del “bambino”, mostrando l’evolversi della situazione. Al termine di ogni sessione la giuria valutava l’operato dei singoli gruppi di specializzandi, scegliendo 8 squadre su 40 (Bologna, Ferrara, Riga, Pisa, Siena, Firenze, Napoli Federico II e Bari) da portare ai quarti di finale. Tra questi team, verranno selezionati, durante l’anno, gli otto specializzandi che rappresenteranno l’Italia ai Giochi mondiali di Città del Messico 2020. La finale ha visto un faccia a faccia tra gli specializzandi dell’Università di Napoli Federico II e la squadra dell’Università di Firenze, già vincitrice della prima edizione delle Olimpiadi. Entrambi i gruppi hanno dovuto fronteggiare una doppia emergenza di un bambino di 7 anni e di un neonato.
Una gara senza dubbio intensa, fatta anche di colpi di scena, prove al buio ed operazioni da effettuare ad occhi bendati. Una vittoria ottenuta con impegno e determinazione soprattutto perché, come sottolineato dai federiciani, preceduta da una preparazione che ha dovuto fare i conti con “una notevole scarsità di mezzi – sottolineano i membri del team -, in quanto il centro di simulazione, afferente all’AORN Santobono è difficilmente accessibile per problemi di orari e di logistica. La quasi totalità delle sedute di allenamento si è svolta in aule e ambulatori del Secondo Policlinico, su manichini (senza arti e non ventilabili) o su peluches, costruendo dal nulla un monitor con carta e penna e successivamente al computer, immaginando con la fantasia gli strumenti da utilizzare nelle simulazioni”.
> di Aurora Rennella