Crolla lo stereotipo di un Sud inerte allo sviluppo
10 Aprile 2020
Da un’analisi effettuata da PrincewaterhousCooper, network internazionale che fornisce servizi di consulenza di direzione e strategia, sui fatturati e le produzioni degli ultimi due anni delle aziende campane, è emerso un quadro di un sistema economico campano competitivo nelle aziende più importanti, ma fragile nella struttura. Infatti, solo 13 imprese hanno un fatturato superiore a mezzo miliardo di euro. In un mondo globalizzato, il gap si evidenzia proprio nella dimensione. L’analisi di Pwc è stata oggetto di riflessione in un convegno organizzato nei mesi scorsi dal Mattino, all’interno del quale è stata presentata una classifica Top 300 in Campania con un confronto tra gli amministratori che guidano le prime tre imprese della Top300 in Campania. Sul podio Grimaldi, Lillo Spa (Md) e Adler Group.
Il presidente di Pwc, Andrea Toselli, ha spiegato che analizzando i dati emersi dai bilanci delle imprese campane, si è evidenziato che più del 70% delle 300 aziende esaminate hanno avuto un aumento di fatturato; il 69% ha reinvestito gli utili per incrementare il business; mentre l’export della Campania è aumentato del 2%. I dati esaminati, comunque, sono analoghi al resto del Paese.
Le conclusioni dell’analisi sono state confortanti anche se permangono ancora limiti che bloccano l’economia del nostro territorio. Toselli ha precisato che le aziende che non saranno pronte ad adottare tecnologie all’avanguardia si espongono di più che in passato al rischio di soffrire la pressione competitiva internazionale. In ogni modo rimane la questione delle infrastrutture da potenziare e realizzare, è essenziale adeguare il territorio campano alle esigenze delle attività produttive. È stato ricordato, comunque che, con il contratto di sviluppo, negli ultimi 60 anni, sono state finanziate in Campania grandi imprese nazionali e internazionali in settori strategici come aerospazio, agroalimentare, turismo, meccanica con una concentrazione che non ha pari in Italia. Lentamente crolla lo stereotipo di un Sud inerte e refrattario allo sviluppo.
> di Massimo Vertola