L’Editoriale del Direttore
01 Luglio 2020
Cari Lettori,
quando penso a Napoli e alla Campania provo un senso di sano ottimismo. Parlo di quell’ottimismo che nasce dalla considerazione che quando si è arrivati sul fondo di un pozzo non si può che risalire. La storia conferma che spesso il nostro territorio ha avuto momenti cupi ma con tenacia, concretezza, creatività e lungimiranza è riuscito sempre a ritornare in superficie raggiungendo traguardi impensabili. L’esperienza che abbiamo vissuto nei mesi scorsi ha lasciato solchi profondi, non solo negli affetti delle persone ma anche nell’economia. Per due lunghi mesi si è fermato il Paese, si sono chiuse tutte le attività produttive, le città sono diventate silenziose e la vita delle persone si è dilatata in un tempo irreale, protetta dalle abitazioni di ognuno di noi. Dall’esperienza vissuta, però, una cosa si è capita in modo molto chiaro, che le uniche realtà da tutelare e valorizzare sono le nostre specificità.
E da questa premessa Dodici vuole ripartire in punta di penna, con leggerezza e determinazione. È giunto il momento di orientare il nostro destino. Ed è per questo motivo che quando ho pensato alle parole chiave di questo numero, si sono delineate immediatamente le parole etica, formazione, ricerca e innovazione ma, soprattutto, bellezza, ovvero la vera peculiarità del territorio, come punto di partenza per il rilancio e la riqualificazione della nostra economia. Una nuova carta d’identità per il mondo produttivo, inserita in una visione complessiva di medio e lungo termine, sostenibile ed ecosistemica. Una bellezza data dall’incontro tra l’aspetto naturale del territorio e la biodiversità, all’interno del quale si è formato un popolo operoso e creativo, una creatività che nasce dall’incontro tra l’armonia fisica e lo spessore della cultura e che rappresenta la base, antropologicamente parlando, dell’ibridazione millenaria della nostra terra.
Non può che cominciare da questo punto il fil rouge che abbiamo scelto per godere appieno della preziosità del nostro territorio, ricco di potenzialità umane ed economiche che hanno la forza e la determinazione per esprimersi. Una Regione che ha fondato i suoi successi sulla consapevolezza delle proprie origini e sulla forza dei propri valori. Valori che oggi la rendono una realtà pronta a scommettere sulle nuove sfide che il futuro pone all’orizzonte, perché questa gente concreta e solidale ha costruito la propria storia sull’ingegno, la solidarietà e la determinazione. Cade in errore chi crede che il fascino della Campania si esaurisca con le sue perle più conosciute, come Capri o Positano, mete storiche del turismo estivo. Una delle peculiarità di questo territorio è, infatti, avere anche tanti piccoli centri urbani, tutti diversi tra loro. Accomunati, però, dalla sensazione di un profondo e intimo legame col territorio, la sua cultura, la tradizione, la memoria.
Questa è una Regione piena di bellezza e dalle mille sfaccettature. «Napoli per me non è solo una città, ma una componente dell’animo umano che si può trovare in tutte le persone, siano esse napoletane o no», scriveva Luciano De Crescenzo nel libro Così parlò Bellavista. Napoli, amore e libertà… E come dargli torto!
Buona Lettura!
Daniela Rocca,
Direttore responsabile