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Chirurgia estetica. Nuovi trend post quarantena

  09 Novembre 2020

Le parole d’ordine sono benessere e bellezza. Rivolgersi a uno specialista è diventato assolutamente normale. E non si tratta solo di interventi per migliorare l’estetica femminile. Perché gli uomini che scelgono di ricorrere al bisturi sono in continuo aumento. Il professore Francesco D’Andrea, chirurgo plastico e docente della Federico II, ne fotografa il trend in evoluzione

Chi non sfumerebbe un po’ dei zigomi troppo pronunciati, levigherebbe qualche ruga del volto o rimodellerebbe un naso eccessivamente ingombrante? L’idea di abbellire il proprio corpo, fino a renderlo più gradevole alla vista degli altri, ha sempre albergato nell’animo umano. Che siano state rinforzate sempre più negli ultimi anni, grazie ai passi da gigante compiuti dalla chirurgia estetica, lo conferma il professor Francesco D’Andrea, Ordinario di Chirurgia Plastica dell’Università di Napoli Federico II.

 

I chirurghi estetici sono sempre stati accusati di aver imposto alle donne l’adesione ad un ideale di bellezza imposto dall’immaginario maschile.

Un tempo i chirurghi estetici erano prevalentemente maschi. Oggi la tendenza è cambiata e la Scuola di Specializzazione che dirigo è composta per l’ottanta per cento da donne. Chi consulta un chirurgo estetico, generalmente, oggi ha le idee chiare e fa una precisa richiesta.

 

Respinge, quindi, l’ipotesi, che le cosiddette “labbra a canotto” siano il residuo di un influenzamento maschile?

Nel nostro lavoro c’è spesso uno sconfinamento da un esigenza di tipo medico a quello di tipo estetico. La chirurgia estetica rimanda, purtroppo, anche a dei discorsi squisitamente commerciali.

 

C’è un film che narra di una donna che ha un naso che le deturpa il viso. Il marito non vuole che si operi e quando lei, a sua insaputa, si sottopone all’intervento, lui va in crisi, perché si sente inadeguato a stare al fianco di una donna così affascinante.

È capitato anche a me. Molte donne che chiedono interventi correttivi sono accompagnate dai mariti che, il più delle volte, sono contrari all’intervento, perché scatta in loro un sentimento simile a quello della gelosia. È come se, inconsciamente, si chiedessero: “Perché vuole rifarsi il seno se a me va bene così?”

 

Non c’è il pericolo di un’idealizzazione dell’intervento di chirurgia estetica e la convinzione che si possa diventare poi affascinante come Marilyn Monroe?

Delle consulenze psichiatriche andrebbero fatte prima di ogni intervento, specie quando il soggetto soffre di dismorfofobia. Generalmente siamo noi stessi che facciamo una valutazione psicologica e cerchiamo di capire se dietro quella richiesta c’è altro. Nella maggior parte dei casi queste persone, dopo l’intervento, cambiano personalità e acquistano maggiore sicurezza in loro stessi. Alcuni cambiano addirittura stile di vita.

 

Sono sempre di più i maschi che si rivolgono a voi

In questi dieci anni c’è stato un aumento notevole. Se prima il rapporto donna-uomo era di uno a otto, oggi potrei dire che è di uno a quattro. Due sono le fasce d’età interessate; quella dei ventenni che vivono con grosso disagio un difetto fisico costituzionale; un brutto naso, le orecchie a sventola, la ginecomastia nei soggetti obesi, e poi c’è quella dell’età più critica, quella che va dai cinquant’anni in su, che chiedono il botulino, il lifting e altri interventi che riguardano il viso.

 

Cosa chiedono le donne e i maschi maggiomente?

Mentre prima c’era una sorta di rassegnazione nei confronti delle imperfezioni del proprio corpo, oggi, invece, è noto che si può fare qualcosa per migliorare il proprio aspetto estetico. Le donne, generalmente, richiedono l’intervento al seno e quello per combattere la cellulite; i maschi quelli alle orecchie, al naso.

 

Cosa consiglierebbe a chi voglia sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica?

In Italia non c’è una chiara regolamentazione sull’argomento e per fare del lifting o altri interventi di chirurgia estetica non hai bisogno della specializzazione. C’è chi fa un corso di un paio di giorni in qualche paese straniero e opera poi al seno. Mi è capitato spesso di operare donne che si sono affidati a dei medici improvvisati e che fanno pubblicità selvagge sui social. La liposuzione, che è un tipo di intervento molto diffuso, può essere, ad esempio, pericolosissima, se fatta in maniera inadeguata. Consiglio sempre di scegliere un professioniste serio, specialista in chirurgia estetica, e che lavori in strutture protette, e non negli ambulatori di fortuna o nel retrobottega di un centro estetico, fenomeno, tra l’altro, molto diffuso.

di Ignazio Senatore

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