La via dei Musei
14 Novembre 2020
Via Duomo dal quartiere Pendino al quartiere San Lorenzo, cuore di tesori artistici
Via Duomo è una delle strade più importanti del centro di Napoli, così come la conosciamo oggi è frutto dei lavori del risanamento di fine ‘800, ha più di 130 anni e recentemente è stata oggetto di lavori di riqualificazione. Fa da congiunzione tra il quartiere Pendino e il quartiere san Lorenzo; due quartieri dove si addensano cruciali episodi storici della città e i suoi tesori artistici. Via Duomo, infatti, è chiamata anche la via dei Musei, se ne contano ben 8 lungo il suo percorso.
La parte bassa di via Duomo che incrocia via Marina rientra nell’antico quartiere Pendino che in epoca greca era compreso nelle mura. Ha cambiato fisionomia con i lavori di fine ‘800 in particolare in quella che oggi è Piazza Nicola Amore e dove una volta sorgeva piazza della Sellaria. La piazza ricorda nel nome l’attività delle fucine di fabbri che producevano selle e finimenti per cavalli. Oggi per i lavori della linea 1 della metro, la stessa piazza che fu cancellata dal risanamento, restituisce un altro pezzo di storia: i resti del Gymnasium, il tempio dei giochi isolimpici voluti da Augusto.
Molti degli avvenimenti storici determinanti per le sorti della città passano per questo quartiere. Basti pensare a piazza Mercato dove avvenne la decapitazione di Corradino di Svevia, la rivolta di Masaniello e l’impiccagione dei rivoluzionari della repubblica napoletana.
Tante sono anche le manifestazioni artistiche, come nel Borgo orefici per esempio, dove si perpetua una delle attività artigianali distintive del quartiere Pendino: l’oreficeria, rinomata dalle stagioni angioina e aragonese.
Superata Piazza Nicola Amore, si torna su via Duomo dove comincia anche la via dei musei. Qui incontriamo il Complesso Monumentale di San Severo al Pendino, la chiesa attualmente utilizzata per eventi ed esposizioni temporanee, presenta un interno con pianta a croce greca con sole due cappelle, ed è impreziosita delle decorazioni settecentesche che s’innestano alla struttura tardocinquecentesca.
Subito dopo c’è il quattrocentesco Palazzo Como noto all’epoca come “il palazzo che cammina” per l’arretramento della facciata di 20 metri per consentire l’allargamento di via Duomo. Il Museo civico Filangieri nacque nel 1888 con lo scopo di valorizzare il palazzo e la sua enorme collezione.
Il quartiere San Lorenzo comincia poco dopo, esso si estende per quasi tutto il perimetro della città antica, dal largo delle Pigne (piazza Cavour) a San Biagio dei Librai, al Duomo e Donna Regina fino al Castel Capuano. Prende il nome dal monastero francescano San Lorenzo Maggiore, dove fino al 500, era ubicato il tribunale e, in una sala del complesso, si riuniva il “parlamento” napoletano: i rappresentanti dei Sedili (i seggi nobiliari) e l’Eletto del Popolo, il governo municipale del tempo.
Tornando su via Duomo troviamo la Cattedrale, dedicata alla Madonna Assunta e costruita per volere di Carlo d’Angiò alla fine del XIII secolo in un’area già occupata dalle più antiche basiliche della Stefania e di Santa Restituta. La Cappella del Tesoro di San Gennaro, custodisce, insieme ai manufatti e agli arredi preziosi del Museo, le reliquie del Patrono, l’ampolla che rinnova gli auspici del miracolo dello scioglimento del sangue. Alle spalle della Cattedrale, su via Tribunali, c’è l’edificio/museo e chiesa del Pio Monte della Misericordia, appendice seicentesca dell’omonima istituzione assistenziale e caritatevole. Sull’altare maggiore, al centro di una raccolta di dipinti pregevoli, le “Sette Opere di Misericordia” di Caravaggio. Poco più avanti troviamo Palazzo Ricca che custodisce i documenti dei banchi pubblici napoletani e vanta il primato di essere l’archivio bancario più grande del mondo.
Poco oltre il Duomo, troviamo Largo Donnaregina che prende il nome dalle chiese di Donnaregina Nuova, ora sede Museo Diocesano – oltre trecento testimonianze, tra tele, marmi, oggetti d’arte sacra – e Donnaregina Vecchia, fondata dai sovrani angioini, e sede della scuola di specializzazione in restauro. Concludiamo il nostro percorso in via Settembrini, dove sorge il primo museo di arte contemporanea ubicato in un centro storico cittadino: il Madre. Allestito nell’ottocentesco palazzo Donnaregina, ospita opere di artisti nazionali e internazionali.
di Arcangelo Pisano