Grimaldi. L’eccellenza napoletana delle autostrade del mare
27 Aprile 2016Innovazione e sostenibilità sono i valori del gruppo armatoriale partenopeo
Che il mar Mediterraneo sia un elemento costitutivo dell’identità di Napoli non è certo un mistero. Contaminata dalle diverse civiltà che hanno abitato il ‘mare nostrum’, la città sembra avere tutte – o quasi – le credenziali di natura culturale, storica e geografica per candidarsi a esserne la capitale.
Ma a giocare a suo favore è soprattutto la portata del suo capitale umano e la lungimiranza di alcuni imprenditori. Tra questi, quelli di un gruppo armatoriale che proprio a Napoli ha il suo quartier generale, con attività in tutto il mondo, anche se, paradossalmente, non nel porto di Napoli. Questa realtà è il Gruppo Grimaldi, che da alcuni anni ha raccolto la sfida delle ‘autostrade del mare’, creando un ponte tra il Mediterraneo, il nord Europa e il mar Baltico.
Il progetto si inserisce nel quadro dell’obiettivo dell’Unione europea di realizzare un sistema di trasporto pulito, sicuro ed efficiente, che trasformi il trasporto marittimo in un’autentica alternativa a quello terrestre.
«Si tratta di una necessità perché le autostrade del mare sono la modalità di trasporto più compatibile con l’ambiente – sottolinea Paul Kyprianou, External Relations Manager di Grimaldi Group – ma anche di un’opportunità perché attraverso questo sistema si abbatte il costo del trasporto per le società di autotrasporto e si generano dei benefici sociali e ambientali importanti per la collettività».
Il gruppo Grimaldi è stato tra i primi in Italia ad aver recepito l’importanza di questo tipo di politiche e si è dotato di una flotta che rispondesse a queste esigenze.
«Le nostre navi sono moderne – continua Kyprianou – , con un’età media di circa 8 -9 anni, tecnologicamente all’avanguardia e con grande capacità di carico. Questo permette di ridurre sensibilmente l’emissione di CO2 e di altri gas nocivi per ogni unità. Inoltre, parte della flotta ha subito un particolare trattamento alla carena, con speciali vernici a base di silicone, che genera minore resistenza durante la navigazione e quindi minori consumi di carburante; su altre navi, sono state montate eliche di nuova generazione che permettono di consumare meno carburante. Le navi sono attrezzate affinché il viaggio dei camionisti sia il più riposante possibile, generando così un’attrattiva importante per questa categoria di lavoratori, abituati a viaggiare su strada. Comode cabine, centri benessere, drivers club, casinò e comodi ristoranti sono solo alcuni dei servizi offerti».
Oltre agli evidenti benefici ambientali ed economici, Kyprianou sottolinea come la minore circolazione terrestre porti anche a una riduzione dell’inquinamento acustico e del tasso di incidenti stradali. Innovazione, efficienza e sostenibilità sono le parole d’ordine per questa eccellenza napoletana del comparto marittimo, che testimonia ancora una volta il potenziale, soprattutto in termini di capitale umano, di una città in continuo processo di rinascita.
E per questo motivo, si avverte con maggiore urgenza l’esigenza di valorizzare il porto di Napoli come hub logistico-commerciale e come hub turistico. Non a caso, come riporta il Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica approvato dal Consiglio dei Ministri nel 2015, lo scalo partenopeo è tra quelli ritenuti strategici nella costruzione della rete trans-europea dei trasporti, perché rispondenti all’evoluzione della domanda di traffico e alla necessità del trasporto multimodale.
Un’accelerazione in questo senso significherebbe accreditare ulteriormente Napoli per il ruolo di capitale del Mediterraneo.
di Giulia Savignano