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Spazio al Talent con Hiltron Lab

  16 Ottobre 2016

Attiva nel campo della sicurezza, l’azienda di Marseglia ora scommette sulle startup, con un laboratorio per il supporto e la sperimentazione di nuovi progetti

Da un po’ di tempo Napoli è il cuore pulsante di innovazione e idee: la rivoluzione sta prendendo piede e i fautori di questo movimento sono gli imprenditori come Roberto Marseglia, CEO della Hiltron Security, che si colloca in prima fila nell’attività di supporto e assistenza alle startup.

Da 30 anni nel campo della sicurezza, Hiltron ha da sempre sperimentato formule di scambio con altre realtà per fare innovazione.

A volte si trattava di aziende strutturate che chiedevano soltanto la produzione di un oggetto; in altre occasioni, invece, la Hiltron interveniva anche nella fase di concepimento del prodotto, disegno meccanico ed elettronica.

«La vera e propria attività di affiancamento della startup dal punto di vista del marketing – sottolinea Marseglia – è nata tre anni fa, quando ho conosciuto il mondo del Contamination Lab e di NaStartUp, e quando Antonio Prigiobbo mi ha catapultato in quello che lui definisce “ecosistema” ricco di idee, dove noi imprenditori siamo stati chiamati a mettere al posto giusto gli ingranaggi di quella macchina che è l’innovazione a Napoli».

Ed è in questo momento che dalla Hiltron Security si stacca il ramo d’azienda che si occuperà dell’attività di assistenza e supporto per conto terzi, identificato come Hiltron lab, un “laboratorio” al servizio delle imprese che hanno bisogno di mezzi per realizzare i propri progetti.

«Ma non è finita qui – continua Marseglia –. Insieme a Massimo Morgante, abbiamo creato una società, Mad About You, concepita per la funzione di consulenza, idea generation e ricerca del business model. Attraverso lo screening dei progetti, lavoriamo molto sull’interfaccia, che consente di utilizzare l’oggetto tecnologico e di avere un approccio più naturale e fruibile possibile. Parallelamente, con Gennaro Tesone (responsabile di Eclettica, concessionaria a Napoli di Digital Magics) abbiamo voluto creare una società che avesse la concessione per l’apertura di TAG (Talent Garden) a Napoli, un network di campus di co-working per favorire lo scambio di idee e la collaborazione».

L’innovazione a Napoli funziona. E lo dimostra il fatto che uno startupper romano, Fausto Preste, abbia scelto il capoluogo partenopeo per farsi accelerare.

Il suo Grampit, un prodotto che fornisce assistenza agli anziani, sta ricevendo il supporto di Eclettica sul fronte finanziario e dell’applicazione del software, e di Hiltron Lab per la parte hardware.

«Vedo un fermento interessante nel Sud – continua Marseglia –. Le idee sono tante anche se non sempre quella migliore è ciò che poi produce ricchezza. È quindi importante fare rete e trasferire la mentalità imprenditoriale all’interno di questo ecosistema in fermento».

Ma quando un progetto può dirsi davvero innovativo e meritevole di attenzione? Marseglia ha le idee chiare.

«In linea generale, diffido da progetti ‘digitali’, proprio perché la mia esperienza in questo settore mi porta a pensare che oggi, pur di ‘esserci’, si stanno inventando anche cose inutili, che non risolvono problemi. Ciò che mi attira, invece, è proprio la semplicità e la funzionalità dell’oggetto, soprattutto nel suo design. Quando i modelli di business e i progetti sono soluzioni di marketing, ecco, sono quelle le idee vincenti».

> di Giulia Savignano

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