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P arole antiquate, termini tecnici,
sigle e neologismi indecifrabili
impediscono di avvicinare i cit-
tadini alle Istituzioni e trasfor-
mano il burocrate di turno nel
guardiano kafkiano che nega a
chiunque di varcare la porta della legge.
tArua tmunenmooria Eppure, quella soglia è superabi-
e innovazione le, come dimostra l’innovazione
apportata al linguaggio della
di Roberto Miele Polizia di Stato dal suo diretto-
re delle Relazioni esterne e del
LA BUROCRAZIA? Cerimoniale Maurizio Mascio-
UNA SOGLIA NON PIU’ pinto, uomo copertina di questo
INVALICABILE: BASTA INNOVARE numero di settembre-ottobre,
I REGISTRI LINGUISTICI, che ci racconta, nell’intervista in
L’APPROCCIO GESTIONALE, esclusiva al “dodici”, come ha
E LO SCOPO DELLA MEMORIA. tradotto la filosofia di prossimità
del capo della PS Antonio Man-
ganelli in strumenti di comuni-
cazione efficaci per raccontare
a tutti una Polizia reale, ben
diversa da quella illustrata dagli
stereotipi.
Al cambio di registro linguistico deve corrispon-
dere, però, anche un diverso approccio gestiona-
le, un rinnovato paradigma del bene pubblico a
vocazione manageriale, come emerge dal focus sul
seminario della Link Campus University di Napoli,
“Culture, strategie e management dei distretti
turistici locali”, al centro del magazine.
E per evitare gli errori del passato, la memoria
deve diventare un punto di partenza, mai di arrivo:
come emerge dall’approfondimento sul venten-
nale delle stragi di Capaci e via D’Amelio e sulla
presunta trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra.
Per l’occasione, abbiamo intervistato l’allora Mini-
stro dell’Interno, Vincenzo Scotti, appena tornato
in libreria con “Pax mafiosa o guerra? A venti anni
dalle stragi di Palermo”, e il presidente dell’asso-
ciazione antiracket “Coordinamento Libero Gras-
si” Marcello Ravveduto curatore dell’Antologia
“Novantadue. L’anno che cambiò l’Italia”.
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