Accademia Aeronautica: dove si formano i leader del domani
16 Giugno 2016Una palestra delle eccellenze guidata dal generale Nicola Lanza de Cristoforis. “Sacrificio e dedizione: questi sono i primi valori che trasmettiamo ai cadetti”
“EREDI” acronimo di Eccellenza professionale, Rispetto, Esemplarità, Dedizione al servizio, Integrità morale. Sono i principi guida dell’Aeronautica militare, la culla dell’eccellenza italiana dove si coltivano i talenti e si addestrano i leader del domani. Con sacrificio e dedizione, questi valori vengono trasmessi ai cadetti fin dai primi giorni di corso.
Una vera e propria palestra delle eccellenze guidata dal Generale Nicola Lanza de Cristoforis che, dal settembre 2015, è ritornato a Pozzuoli, dopo dodici anni di assenza, come 39° Comandante dell’Accademia Aeronautica.
Alla sua guida è affidata la formazione dei sessantotto giovani cadetti e quattordici cadette del corso Turbine V, l’ultimo ad aver giurato, nella splendida cornice del golfo di Pozzuoli, lo scorso 7 aprile.
Generale Lanza come ha accolto la responsabilità di formare i giovani allievi?
Con entusiasmo, perché conosco l’energia che ti danno i ragazzi in quanto ho avuto la fortuna di essere già stato in Accademia da Comandante e direttore dei corsi. è bello poter portare ai ragazzi l’esperienza maturata nei reparti, spiegare loro quello che accadrà e quanto vale la pena di affrontare questa vita, sebbene sia molto dura, soprattutto all’inizio.
In effetti si racconta di quanto sia difficile la vita del cadetto, come mai?
Una forma di stress e severità è necessaria perché in tal modo i cadetti ricercano in se stessi nuove risorse ma anche supporto negli altri, oltre ad essere spinti alla solidarietà verso i propri compagni. Ogni allievo arriva in Accademia abituato ad una routine familiare caratterizzata da una sua disciplina, ma anche dall’indulgenza da parte dei genitori. Qui, invece, la situazione cambia radicalmente perché bisogna accantonare l’attenzione a se stessi ed imparare a servire. Non a caso, il nostro compito è essere al servizio del Paese. E per riuscirci è utile saper vivere in gruppo, imparare l’importanza del rispetto delle regole. Solo così potremo continuare ad avere persone pronte a dare la vita per il collega affianco. Questo spirito forte li sorregge fin dai primi mesi, ancor prima di quando sarà necessario metterlo in pratica sul campo operativo.
Si insegna, insomma, la dedizione e la solidarietà
Certo ma il nostro obiettivo è prima di tutto costruire dei leader, ragazzi che abbiano una competenza professionale e le conoscenze adeguate per poter agire e che siano preparati ad affrontare le tematiche odierne e analizzare gli scenari contemporanei con un motore di intelligenza in più.
Alla luce del difficile momento storico che stiamo vivendo quanto è importante la formazione dei giovani cadetti?
La realtà odierna è molto diversa da quella affrontata da noi parecchi anni fa, quando ci orientavamo rispetto a blocchi contrapposti ed avevamo chiara l’idea di chi fosse il nemico e chi l’alleato; allora erano evidenti i valori da difendere. Oggi è tutto più complesso. Noi insegniamo a dare una risposta cosciente a quelli che sono definiti “sistemi complessi”. Proprio per questo puntiamo sulla formazione anche avviando dei moduli con la collaborazione della scuola San’Anna di Pisa, dell’Università degli studi di Napoli Federico II e finanche con i colleghi delle Accademie europee.
Un’alta formazione sempre improntata al rispetto dei valori propri dell’Accademia
I valori sono l’elemento centrale del nostro percorso formativo ed è proprio a questi valori che si chiede ai cadetti totale osservanza fin dal loro primo giuramento che rappresenta il momento centrale del passaggio di consegne di questi principi e si richiede un impegno autentico e personale da parte di ciascuno.
Devo dire con soddisfazione che i giovani che entrano in Accademia sanno già quello che vogliono, del resto superano un concorso molto selettivo, per cui il loro impegno è massimo. Sono tutti fortemente motivati ad acquisire gli strumenti necessari affinché un domani siano preparati ad offrire il loro contributo al Paese.
E i risultati si notano. L’Accademia di Pozzuoli vanta il prestigio di aver laureato, tra gli ultimi, Samantha Cristofaretti e Luca Parmitano
Sono ragazzi in gamba e tengo a precisare che ce ne sono tanti altri parimenti esemplari. Voglio inoltre ricordare che l’Aeronautica militare è stata l’embrione dell’esperienza spaziale del Paese, con il generale Broglio che ha creato il progetto San Marco, portando l’Italia in orbita solo dopo la Russia e gli Stati Uniti.
> di Claudia Prezioso
Foto di Daniela de Martino
Il Generale Nicola Lanza de Cristoforis, sposato e padre di due bimbi, ha al suo attivo 3200 ore di volo di cui oltre 100 in operazioni in territorio ostile. Tra le onorificenze ricevute quella di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Croce al merito per la partecipazione alla Guerra del Golfo, la Medaglia per la liberazione del Kuwait, le medaglie Nato commemorative dell’ex-Jugoslavia e della Bosnia.
Il Generale Lanza è nato a Milano nel 1960 e all’età di 19 anni è entrato all’Accademia Aeronautica con il Corso Vulcano 3°. In Canada ha seguito il corso di addestramento al pilotaggio come pilota militare vincendo il premio della Associazione “Royal Canadian Air Force”. Si è laureato in Scienze Aeronautiche presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Dal settembre 1990 ha partecipato alle operazioni nell’ambito della campagna “Desert Storm”. Due anni dopo è stato assegnato alla Rappresentanza dell’Aereonautica Militare italiana presso la base RAF di Cottesmore (UK) in qualità di Pilota istruttore, Esaminatore di volo. Nel 1995 è stato assegnato al 6°Stormo di Ghedi ed è stato anche impiegato nelle operazioni dei Balcani. Nel 2008 la promozione a Generale di Brigata.
ACCADEMIA AERONAUTICA DI POZZUOLI: LA STORIA
Nel 1923 è stata costituita l’Accademia Aereonautica, quale istituto militare di studi superiori a carattere universitario con il compito di provvedere alla selezione e formazione dei giovani che aspirano a diventare Ufficiali dell’Aereonautica Militare. Il corpo insegnanti è costituito da docenti universitari civili e da insegnati militari. La formazione degli allievi prevede attività ginnico – sportiva – militare e addestramento formale con corsi e tirocini presso enti operativi, industrie aereonautiche, corsi di sopravvivenza in mare ed in montagna, di paracadutismo e di volo a vela. Gli allievi sono divisi in classi denominate corsi, diciannove, dalla “A” alla “Z”, con nomi evocativi di figure mitologiche o rapaci. Ogni diciannove anni, terminata la sequenza, si riprende aggiungendo un numero progressivo alla numerazione. Attualmente in Accademia sono attivi i Corsi Nibbio V, Orione V, Pegaso V, Rostro IV, Sparviero V e Turbine V.