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Cultura e Sicurezza

  27 Gennaio 2017

Prevenzione del rischio sismico: il progetto dell’Ordine degli ingegneri.

L’Ordine degli Ingegneri di Napoli, nel 1998, è stato tra i primi a proporre il “Registro storico – tecnico – urbanistico dei fabbricati” ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità. L’obiettivo era di promuovere la cultura della sicurezza, della prevenzione, della conoscenza e del controllo dello stato conservativo del patrimonio edilizio, in sostanza della qualità dell’abitare. Un’attività complessa, di cui tutti parlano dopo il sisma, i dissesti idrogeologici, tranne poi a distrarsi e a non fare più niente.

Con forza da sempre proponiamo una legge e un programma pluriennale d’interventi; purtroppo finora, molto si è detto, poco si è fatto. Mettere in sicurezza il patrimonio edilizio vuol dire avviare il più grande e ambizioso progetto economico e tecnologico che si possa immaginare. Un progetto che coinvolge in ruoli diversi ma complementari, pubbliche amministrazioni, Università, centri di ricerca, imprese, cittadini, ordini, professionisti.

Occorre riprendere il progetto dell’obbligo del fascicolo o registro. Solo nel 2002 una nostra proposta di disegno di legge elaborata nel 1999, si è concretizzata. La Campania è stata la prima regione a dotarsi di una normativa, purtroppo interessi di parte l’hanno nel tempo svuotata. Tutto il territorio nazionale è a rischio sismico, sappiamo che ogni pochi anni il nostro Paese è colpito da calamità naturali. Non possiamo prevedere quando e dove potranno avvenire, ma conoscere il territorio, lo stato degli immobili, consente la programmazione ed esecuzione d’interventi, la mitigazione del rischio. Alla luce dei drammatici terremoti che si sono susseguiti in questi anni, come non sentirsi colpevoli di non aver battagliato a sufficienza per imporre conoscenza e norme a tutela del nostro patrimonio.

La ricostruzione dell’Aquila, l’Emilia e del Centro Italia costerà dai 25 a 30 miliardi di euro, abbiamo perso quasi mille vite, distrutto un patrimonio monumentale e culturale senza uguali e che non potrà mai essere ciò che avevamo. Quante vite e quante risorse si sarebbero risparmiate se, dopo la fase della conoscenza, si fosse messo mano a interventi, sui fabbricati più vulnerabili, sui beni architettonici più pregiati, con priorità nelle zone del Paese classificate a maggiore rischio sismico ? Ritengo che i tempi siano maturi. La consapevolezza dei cittadini della necessità di conoscere il grado di sicurezza dei loro fabbricati, ai quali affidano la vita e il futuro, anche economico, è fortemente aumentata.

Tutti siamo convinti che non c’è più tempo. È il momento.

> Di Luigi Vinci

Negli anni ha impegnato l’Ordine in attività culturali e formative. è del 2011 il progetto “Città ducale”, realizzato gratuitamente con un gruppo di colleghi per il recupero, il restauro e la rifunzionalizzazione della Chiesa dei SS Cosma e Damiano e dell’area circostante, piazza Largo Banchi Nuovi nel centro antico di Napoli. Agli inizi degli anni 2000 riceve la carica di Presidente dell’Associazione per lo Sviluppo della Finanza di Progetto e dal 2012 della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli.Partecipa, fin dagli anni ’80, a numerose commissioni nazioni su ambiente, strutture, impianti e sicurezza.

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