Campus3s: modello vincente di sport, salute e solidarietà
30 Gennaio 2017Sensibilizzazione, prevenzione e supporto al Servizio Sanitario Nazionale: il progetto che la professoressa Annamaria Colao porta nelle piazze italiane.
Un progetto ormai presente in tutto lo Stivale, tornato a Napoli per l’edizione 2016 del “Campus3s”, progetto strategico del Campus Salute Onlus di sensibilizzazione alla prevenzione medica fondato su 3 “S”: Salute, Sport e Solidarietà; con visite gratuite, incontri e seminari, accompagnati dal mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport. Fautrice di questo progetto è Annamaria Colao, endocrinologa di fama mondiale, docente presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli e presidente dell’European Neuroendocrine Association, assieme a tanti colleghi ed amici, a partire dall’avvocato Tommaso Mandato.
Che cos’è il Campus3s?
Il Campus è la concretizzazione di un insieme di bisogni e necessità, sia da parte dei medici con la propria missione, sia da parte delle persone di conoscere il proprio stato di salute, anche in aree mediche considerate non prioritarie. Si è creato un mezzo per ampliare la fascia di popolazione che si sottopone ad esami di screening, prevenendo l’ignoto e ricevendo rassicurazioni sul proprio stato di buona salute o, talvolta, segnalando la possibilità di dover eseguire accertamenti ulteriori.
Come è nato questo progetto “made in Naples”?
Germoglio di questo fiore fu la “Race for the Cure”, evento promosso in tutto il mondo dalla Fondazione Komen ed incentrato sulla prevenzione del tumore al seno. Comprendendo le potenzialità di quell’iniziativa si decise nella seconda edizione di allestire dei presidi di andrologia ed urologia per arrivare al “Villaggio Salute”, che poi si è evoluto nel “Campus3S” una volta che la Fondazione Komen ha deciso di non proseguire il proprio operato su Napoli.
Qual è lo scopo del progetto?
Il desiderio è quello di avvicinare le persone alla medicina, offrendo visite specialistiche gratuite, senza gravare sul budget pubblico della Sanità, sognando al contempo di far rientrare un domani il progetto – su scala nazionale –nell’ambito delle politiche sociali, per provare a poter raggiungere il maggior numero di piazze, impegnando risorse private a supporto di quanto offerto dal sistema sanitario nazionale.
Dov’è approdato questo format tutto napoletano?
Da Napoli ci si è estesi agli altri capoluoghi di provincia campani, poi si è andati oltre i confini regionali con Roma, Padova, Roccaraso e Aosta, mentre sono in fase progettuale gli approdi a Milano, Palermo e Genova, con un sogno che va oltralpe, approdando in Serbia grazie al supporto del avvocato napoletano Marcello Lala.
Che cosa viene portato nelle piazze?
Il progetto è nato per offrire un’idea ed un metodo, utili a mettere in collegamento paziente e sanità. Infatti, in ogni Comune interessato le visite mediche sono state offerte dal personale delle aziende ospedaliere locali ricche di tantissime professionalità. Sono stati visitati oltre 6mila pazienti, per circa 20mila prestazioni, di cui circa il 25% ed il 30% nella sola tappa di Napoli: numeri importanti!
Cosa le ha regalato questa avventura?
Sì, ha regalato qualcosa anche a noi: aneddoti ed esperienze, ma anche tanti nuovi amici che hanno arricchito il progetto, affiancando chi ha volontariamente operato e mettendo a disposizione tempo, risorse o energie. Un ricordo particolare è legato ad Aosta dove riuscimmo ad intervenire e sopperire ad un infarto in atto all’interno dei nostro spazi, ma anche quello di una volontaria salvata grazie alla diagnosi precoce di un cancro alla mammella.
Come vede il futuro di questa iniziativa?
D’istinto mi salta alla mente il titolo del libro di Marcello D’Orta “Io speriamo che me la cavo”, perché tra tante difficoltà il desiderio di tutta la squadra, con i tantissimi medici volontari e tutti coloro che collaborano al progetto, è quello di andare avanti, sempre meglio, inglobando il sostegno di tutte le istituzioni, ma anche di forze provenienti dal commercio, dall’industria, dallo spettacolo e non solo, mirando ad una solidità ed una sostenibilità utili a perseguire il nostro scopo: fare per chi ha bisogno!
> di Carlo Cantales