Matilde Serao, regina del giornalismo
25 Luglio 2017
DODICI Magazine vuole rendere omaggio, a novant’anni dalla scomparsa, ad una tra le indiscusse protagonista del giornalismo italiano, Matilde Serao.
Colpita da un infarto mentre è intenta a scrivere, la giornalista e scrittrice si spegne a Napoli il 25 luglio 1927. La Serao che nel 1892 aveva fondato “Il Mattino” in società con il marito Edoardo Scarfoglio, è stata la prima italiana a dirigere un quotidiano.
Nata a Patrasso, in Grecia, nel 1856, dopo l’esilio del padre Francesco, avvocato e giornalista, aveva dovuto lasciare la sua città nel 1848 perché ricercato come anti-borbonico, la famiglia Serao trovò alloggio a Ventaroli, frazione di Carinola.
Quindicenne, priva di titolo di studio, si presentò in qualità di semplice uditrice alla Scuola Normale “Eleonora Pimentel Fonseca”, in piazza del Gesù a Napoli. In poco tempo riuscì a ottenere il diploma di maestra. Per aiutare il magro bilancio della famiglia cercò un lavoro stabile, vincendo un concorso come ausiliaria ai Telegrafi di Stato. Nonostante buona parte della giornata fosse assorbita dal lavoro, la vocazione letteraria non tardò a divenire prepotente.
Cominciò dapprima con brevi articoli sul Giornale di Napoli, poi passò alle novelle firmate con lo pseudonimo “Tuffolina”. A 22 anni completò la sua prima novella, Opale che inviò al Corriere del Mattino.
A 26 anni lasciò Napoli per andare alla “conquista di Roma”. Nella capitale collaborò per cinque anni con la redazione di Capitan Fracassa, dove incontrò Edoardo Scarfoglio, che sposò nel 1885. Tra la Serao e Scarfoglio il sodalizio era anche fortemente professionale. Scarfoglio pensava da tempo di fondare un proprio giornale quotidiano. Insieme con Matilde realizzò il suo progetto: nel 1885 fondarono il Corriere di Roma. Tuttavia il giornale non decollò, per la concorrenza del più forte La Tribuna, il quotidiano romano allora più diffuso.
Con il Corriere di Roma molto indebitato, Matilde Serao e il marito non sapevano come fronteggiare la cattiva situazione finanziaria. Risolse la situazione l’incontro casuale a Napoli con il banchiere livornese Matteo Schilizzi, proprietario del quotidiano Corriere del Mattino. Schilizzi propose alla coppia di continuare la loro avventura al suo giornale. Il Corriere di Roma venne fuso con il Corriere del Mattino e dall’unione nacque il Corriere di Napoli, il cui primo numero uscì il 1º gennaio 1888. Serao chiamò a collaborare al giornale firme prestigiose come Giosuè Carducci e Gabriele D’Annunzio.
Nel 1891 Scarfoglio e la moglie lasciarono il Corriere di Napoli, di cui cedettero il proprio quarto di proprietà ricavando 100.000 lire. Con questo capitale la coppia decise la fondazione di un nuovo giornale, che venne chiamato Il Mattino e uscì con il primo numero il 16 marzo del 1892. Matilde talvolta usava firmare i suoi articoli con lo pseudonimo “Gibus” (cappello a cilindro che si chiude a scatto).
Nel 1903 con Giuseppe Natale fondò e diresse un nuovo quotidiano, Il Giorno. Distinguendosi dal rivale Mattino di Scarfoglio, con cui entrava in diretta concorrenza, il giornale della Serao fu più pacato nelle sue battaglie e raramente polemico e riscosse un buon successo.
Per Giosuè Carducci la Serao fu “la più forte prosatrice d’Italia”.