La Cicala suona il rock.
07 Novembre 2017
Cicala: canzoni di anime e animali
Col primo Cd prende il volo il progetto “Cicala”, la mission di quattro affiatati musicisti napoletani
Cicala.
Nel sottobosco del cantautorato made in Naples, quattro giovani menti (Davide Esposito, Diego Arienzo, Mario Urcioli, Riccardo Bottone) si uniscono nella rock band “Cicala”, un progetto cantautorale pronto a stupire col il primo disco che sarà pubblicato a brevissimo e che è già anticipato dal brano “Penso”.
“Il nome Cicala – dice Davide Esposito, fondatore, chitarrista e frontman della band – è stato pensato in un primo momento per un progetto solista più che per una band vera e propria, ma poi nel momento in cui abbiamo deciso che potevamo presentarci come gruppo, questo nome ci è sembrato ugualmente adatto. Cicala è un cognome di famiglia per me, dato che, in un certo senso, mi è stato dato “in prestito” da mia madre. La verità però è un’altra: il disco che stiamo producendo, “Canzoni di anime e animali”, utilizza come espediente narrativo questo confronto con il mondo animale esclusivamente per andare a cogliere le diverse anime e quindi le diverse caratteristiche che vanno a comporre il mondo. Volendo sintetizzare questa molteplicità di caratteristiche in due grandi categorie, avremo, nella nostra visione, un mondo animale (e quindi anche umano) diviso a metà: da una parte abbiamo i “cicala”, dall’altra i “formica”. Questi ultimi sono tutti coloro che, dediti al “lavoro”, spendono il loro tempo, e quindi la loro vita, facendo ciò che si sentono in dovere di fare, in quanto previdenti sul loro futuro, senza però godersi il presente, che in realtà è l’unico tempo esistente. I “cicala”, invece, vivono il momento, disinteressandosi dell’avvenire, rischiando di rimanere vittime dell’imprevedibile, ma riuscendo a cogliere il senso più pieno della vita. Chiaro che si tratta di un’estremizzazione: in questo senso posso dirti che la “formica” che è in me mi dice di considerare la musica solo come una passione, mentre la “cicala” mi induce a considerarla come una ragione di vita. Il nostro nome deve, quindi, molto alla favola di Esopo “La cicala e la formica”.
Tre aggettivi per descrivere ogni componente della band.
Davide (cantante e chitarrista): appassionato, iperattivo, ispirato; Diego (chitarrista): diretto, caparbio, ironico; Mario (bassista): professionale, impegnato, pragmatico; Riccardo (batterista): serio, talentuoso, giovanissimo.
“Penso”, il brano che anticipa il primo lavoro discografico, è una canzone dal sapore rock dal volto pulito con accenni cantautorali. Si parla di una sorta di brutto sogno. Cosa vi fa paura?
E’ una canzone che funge da ponte di collegamento tra i brani più duri del disco e quelli più morbidi, tra quelli più cantautorali e quelli più diretti. In questo senso sintetizza bene l’intero lavoro. L’album, infatti, pur mantenendo una coerenza narrativa di fondo, non è un vero e proprio concept, soprattutto per l’eterogeneità degli arrangiamenti e delle sonorità. “Penso” è una canzone orecchiabile, ma allo stesso tempo ricercata, sia per la tematica del testo, sia per quanto riguarda la struttura stessa, basti pensare all’assenza di alternanza classica tra strofa e ritornello. Ci ha permesso di far conoscere il nostro progetto in modo elegante e innovativo, senza però dimenticare quelle sonorità tipiche del rock, al quale siamo tutti molto legati. Il sogno è vita e la vita è sogno. È un teatro metafisico in cui il pensiero e il desiderio, strettamente connessi tra loro, conferiscono valore e senso all’esistenza stessa. “Penso” racconta di una verità che si manifesta nel sogno. Nella prima parte la verità viene raccontata in modo confuso e irrazionale, proprio come quando appena svegli non riusciamo a decifrare perfettamente ciò che abbiamo sognato. Nella seconda parte il ritmo incalza e la verità comincia a manifestarsi in modo chiaro: non esiste solo il bianco o il nero, né solo i “cicala” o i “formica”, ma ci sono infinite maschere e abiti che possiamo indossare nel corso della nostra esistenza, a seconda delle circostanze in cui ci troviamo. “Penso” affronta un dissidio interiore. La domanda è: chi sono io? La vittima o il carnefice? La risposta è contenuta nell’ultimo verso della canzone: “penso che a un certo punto ti toccherà scappare come una gazzella fa con il suo leone… penso che a un certo punto ti dovrai improvvisare anche un po’ leone per non morir di fame”. Gli animali simbolicamente protagonisti in questo brano sono il leone e la gazzella, il cacciatore e la preda, il carnefice e la vittima e nessuno di noi può scegliere da che parte stare in modo definitivo. Ciò che mi fa più paura è rimaner confinato in quel guscio di cui parlo nel brano, in quella comoda ricerca di una definizione generale che dovrebbe, in qualche modo, comprendere la mia persona nella sua interezza. Questo è il mio incubo, ma credo che in fondo sia anche quello della mia generazione.
Che musica ascoltate e chi sono, se ce ne sono, modelli di riferimento?
Ognuno di noi ha i propri ascolti. Ciò che alla fine ci unisce, ciò che rappresenta un punto di incontro, è sicuramente il rock. Le influenze musicali sono tantissime, ma essendo questo un progetto nato su una chitarra acustica e quindi di matrice rock cantautorale mi limiterò a dirti alcuni nomi di artisti che più sono vicini a quello che facciamo: Beatles, Lucio Battisti, Negrita, Incubus, Stereophonics, FooFighters, Carmen Consoli, Fabrizio Moro, Starsailor, ecc.
A breve sarà pubblicato il vostro primo album. Qualche anticipazione…
La produzione artistica, quindi gli arrangiamenti e le sonorità, è curata da Mario Urciuoli e Diego Arienzo, rispettivamente bassista e chitarrista del progetto, mentre le canzoni, musica e testo, sono state composte da me. Il disco lo stiamo registrando proprio nello studio di Mario, che si occupa anche del missaggio e del mastering. “Canzoni di anime e animali” è composto da 11 canzoni (10 inediti e una cover) e sarà pronto per fine 2017, inizio 2018. Manca pochissimo invece all’uscita del secondo singolo “ il saggio tiranno” che sarà accompagnato da videoclip.
>Manuela Ragucci