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Moccia, la pizzetta sbarca a Spaccanapoli

  21 Dicembre 2017

L’interrogativo era rimasto sospeso dopo l’apertura di Moccia a Capodichino: è mai possibile andare in aeroporto per rimangiare la pizzetta di Moccia, gusto e simbolo della nostra adolescenza (ed oltre…)?

L’avevamo detto anche riservandoci qualche perplessità sulla riproposizione del gusto originale, ben stipato nel nostro DNA tra una corsa in motorino e un appuntamento sotto l’Umberto (nonostante, va sottolineato, il Gruppo A Cento oltre ad acquisire lo storico marchio ha mantenuto le storiche maestranze della Pasticceria di S. Pasquale a Chiaia, garantendo meritoriamente lavoro e continuità ad uno dei simboli storici del gusto napoletano).

Adesso mi devo ricredere, doppiamente: il Gruppo A Cento ha mantenuto tempi e promesse, portando a Spaccanapoli (via Benedetto Croce 57) un moderno punto vendita, in una delle strade più battute di turisti nel Centro storico. Eppoi ho ritrovato intatto tutto il gusto della mitica pizzetta, che ha anche risvegliato piacevoli ricordi di 30 e passa anni fa.

La celebre insegna che dal 1936 è emblema della pasticceria tradizionale napoletana oggi illumina, a pochi passi da Santa Chiara, il primo tratto del Decumano Inferiore. E tutto questo anche con una precisa citazione storica, che forse sfuggirà ai buongustai: le maestranze più anziane raccontano di come Benedetto Croce, la cui ultima dimora, Palazzo Filomarino (oggi sede dell’Istituto italiano per gli studi storici e della Fondazione Biblioteca Benedetto Croce) è esattamente dirimpettaio del nuovo Moccia, fosse ghiotto di dolci natalizi e di come la figlia amasse particolarmente gli struffoli.

L’apertura di Moccia Spaccanapoli rientra dunque nel progetto di sviluppo del brand di A Cento Spa, la holding che ha acquisito il marchio Moccia nel 2016. Anche nel negozio di Spaccanapoli lavoreranno, come già a Capodichino, le maestranze storiche di Moccia, in gran parte assorbite dalla nuova proprietà. Il progetto di A Cento Spa è infatti nel solco della continuità: rilanciare con nuovi investimenti l’insegna storica, valorizzare il capitale umano e conservare i valori di tradizione e identità del brand.

Anche in via Benedetto Croce, dunque, Moccia propone i prodotti che hanno reso celebre Moccia in Italia e nel mondo: oltre la ormai leggendaria “pizzetta”, in vetrina nel nuovo locale trovate i dolci delle feste della tradizione napoletana, struffoli, rococò, mustaccioli, sapienze e divino amore e poi la cassata partenopea e la celebre pastiera. Per ciascun dolce, i pasticcieri e i banconisti storici hanno aneddoti da raccontare sui tanti viaggiatori e napoletani illustri che negli anni hanno scelto le preparazioni di Moccia: da Libero Bovio a Pupella Maggio e Nino Taranto, che a Natale ordinava i dolci da spedire ad amici e parenti. La famosa pastiera invece raggiungeva ogni anno il Vaticano: un dono di un cliente affezionato a Papa Giovanni Paolo II. Anche Massimo Ranieri l’ordinava e se la faceva portare a casa dal banconista alla vigilia di Natale.

Adesso, non resta che aspettare la prossima tappa: il ritorno nella sede “storica” di S. Pasquale a Chiaia. Il conto alla rovescia è già iniziato…

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