NapoliCittàLibro conquista Sant’Elmo
09 Marzo 2019
Dopo l’edizione del 2018 con i suoi 20.000 visitatori, NapoliCittàLibro intensifica il dialogo con la città e la sua cultura mettendo al centro la forza di una radicata tradizione umanistica e intellettuale. Arricchita da format e nuovi contenuti, la seconda edizione del Salone del Libro e dell’Editoria di Napoli torna dal 4 al 7 aprile 2019 e porta i libri nella suggestiva sede di Castel Sant’Elmo, al Vomero, un monumento cittadino particolarmente ricco di storia, trasformandolo in un’accogliente casa per i libri e i loro mondi. Fin dal proprio nome, NapoliCittàLibro è non solo il riconoscimento di una precisa identità – quella per cui Napoli è e si sente da sempre un polo di cultura, progresso intellettuale e studio – ma anche, come Salone del Libro e dell’Editoria, l’affermazione di una cittadinanza senza confini per i libri e la lettura, che possono abitare tutti i luoghi e conferire ad essi nuovi significati, unendo la ricchezza del patrimonio artistico e storico a quella dell’immaginazione e della creatività.
Promossa dall’Associazione Liber@Arte, in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura e il Polo Museale della Campania, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, NapoliCittàLibro ha scelto quest’anno il tema Approdi. La cultura è un porto sicuro: un riferimento all’attualità e alla riaffermazione della cultura come àncora ben salda per la comprensione del presente.
“Quest’anno abbiamo voluto rilanciare ancor di più – dice Diego Guida, presidente nazionale dei Piccoli Editori e Vice Presidente dell’AIE, che con Alessandro Polidoro e Rosario Bianco dal 2017 sta portando avanti il progetto per una rassegna di rilevo internazionale -: abbiamo allargato la collaborazione a tanti lettori e operatori di tutta Italia per proporre un ricco calendario di venti e di incontri, dibattiti e presentazioni, ospiteremo anche tanti editori non solo meridionali, ma anche grandi editori che con le loro sigle renderanno il nostro salone del libro ancora più ricco”.
Il tema di questa edizione è Approdi: la cultura è un porto sicuro è un appello allo spirito critico per una riflessione stabile ed equilibrata. Conoscere, informarsi, approfondire, permettono di affinare la sensibilità e la capacità di comprendere il mondo, offrendo un riparo dalle tempeste della disinformazione e dai moderni canti di Sirena.
“Napoli rivendica il suo ruolo di centralità nel panorama editoriale nazionale – aggiunge Alessandro Polidoro, Presidente di Liber@Arte – è per questo, che questa rassegna ha l’ambizione di diventare un prestigioso Salone del libro internazionale. Per questo chiamiamo ‘alle armi della cultura’ ancora tutto il nostro Mezzogiorno per candidare Napoli capitale europea della Cultura nel 2024”.
In un nuovo allestimento, espositori e incontri sono ospitati negli ambulacri del castello: intorno all’Auditorium centrale, simbolicamente chiamato Rosa dei venti, si sviluppano le tre sale Levante, Ponente e Libeccio. Il programma è articolato in sezioni che coinvolgono il pubblico a livelli diversi, a cominciare da Àncore, sui temi fondamentali dell’attualità, che ospita fra gli altri Armando Torno e Alex Zanotelli; e Sirene, dedicata sia alla figura mitologica che al significato simbolico di voci ingannevoli, di cui si occupano ad esempio Elisabetta Moro e Marino Niola. Inoltre, presentazioni a dibattiti con personaggi come Pippo Baudo, Ruggero Cappuccio, Gianrico Carofiglio, Rita Dalla Chiesa, Giancarlo De Cataldo, Raffaele La Capria, Francesco Piccolo, Giancarlo Pontiggia, Michele Serra, e protagonisti della napoletanità, con, fra gli altri, Renzo Arbore, Gigi Di Fiore, Pino Imperatore, Lorenzo Marone e Vincenzo Salemme.