Laura Valente: Madre, omaggio a Pina Bausch
24 Aprile 2019
Da quasi un anno al timone della Fondazione Donnaregina, l’istituto che governa il Museo Madre di Napoli, Laura Valente, giornalista specializzata nel settore delle imprese culturali e delle arti performative, nonché direttore artistico per la danza al Festival di Ravello, si racconta a DODICI Magazine, tracciando i numeri che hanno caratterizzato i suoi primi undici mesi di presidenza della struttura nel cuore storico di Napoli, sulla “via dei Musei”, a pochi metri dal Duomo, dal Museo Archeologico Nazionale e dall’Accademia di Belle Arti, che ha reso la Campania crocevia di tutte le arti contemporanee, in quanto rivolto a studiare ed a documentare il passato attraverso la sensibilità e i linguaggi contemporanei, e quindi in grado di agire nel presente e delineare il futuro.
“Abbiamo fatto progressi significativi – esordisce Laura Valente -: nel 2017 avevamo chiuso a 65.000 ingressi, dei quali solo 16.156 paganti. Nel 2018 abbiamo tagliato il traguardo dei 100.000 visitatori: per la precisione, sono entrati in 101.217 con una percentuale di aumento dei paganti pari al 70,9 per cento. E la profilazione del pubblico ci dice che nell’ultimo anno sono più che triplicati i campani che vengono al Madre”.
Tanti visitatori e anche tanta attenzione al territorio con la nascita di “Madre per il Sociale”, la nuova piattaforma di attività educative e network di progetti di inclusione della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee. Il primo capitolo del progetto ha dato vita ad una factory estiva di attività che ha visto protagonisti i bambini e la loro creatività. “I musei hanno un altro obiettivo, che è l’impatto sociale – spiega il presidente della Fondazione -. Noi siamo orgogliosi di aver introdotto il Madre per il Sociale e di aver avviato il progetto didattico Io sono Felice, dedicato a Felice Pignataro, che l’estate scorsa ha portato qui più di 500 bambini”.
In quest’anno tanto spazio anche alla danza con Coreografia per una Mostra (curata da Laura Valente e dal direttore artistico Andrea Viliani) la grande retrospettiva che il Madre ha dedicato a Mapplethorpe, uno dei maestri della fotografia del XX secolo, che ha proposto un’esperienza conoscitiva unica delle opere dell’artista newyorkese, reinterpretate alla luce del dinamismo dei corpi ritratti e della costante tensione verso una “perfezione nella forma”. Con un programma di eventi performativi site specific commissionati dal Madre ad alcuni tra i più celebri coreografi internazionali sono stati riletti i principali motivi delle opere di Mapplethorpe. Le opere del fotografo americano non erano mai state poste in un confronto diretto, prima d’ora, con quell’evidente componente performativa che sembra animarle.
Il Madre afferma così la sua vocazione di collettore fra diverse espressioni creative, che si congiungono per ripensare e rimodulare sperimentalmente la fruizione e la natura stessa di un museo. E ancora danza con la presenza di Virgilio Sieni, coreografo, danzatore e protagonista della danza contemporanea italiana, che per circa due settimane con Atlante del Gesto-Napoli ha ideato attività e laboratori gratuiti sull’idea di cittadinanza e comunità del gesto, che si concludono con performance e spettacoli, nell’ambito del progetto della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ideato dall’artista.
Tanti gli eventi da tenere d’occhio per i prossimi mesi, ma due davvero imperdibili: Il 12 maggio – annuncia Laura Valente – inaugureremo Painting as Butterfly, la prima mostra interamente dedicata alla ricerca pittorica di Paolo Calzolari dal 1965 ad oggi, curata da Achille Bonito Oliva e dal nostro direttore Andrea Viliani. A giugno, poi, avremo in contemporanea un grande omaggio a Pina Bausch, un progetto multitasking a dieci anni dalla scomparsa della grande coreografa, e un nostro straordinario lavoro con Liam Gillick!.
> di Manuela Ragucci