Il Re di Napoli
29 Luglio 2019
Un viaggio dalle radici sudamericane della pianta al suo arrivo in Europa, passando per il Messico e poi la Spagna, fino ad approdare al vero artefice della distribuzione del purpureo frutto nel mondo: il Regno di Napoli. “Il Re di Napoli” di Angelo Forgione (ed. Magenes) non è un libro di ricette ma un documentato saggio storico con due protagonisti: il pomodoro, prodotto simbolo della cucina italiana nel mondo, e i napoletani, che hanno insegnato a tutti come cucinarlo e mangiarlo.
“Tra Settecento e Ottocento – sottolinea l’autore – Napoli opera una rivoluzione agricola fondamentale per le usanze alimentari, di cui il pomodoro è protagonista insieme alla pasta di grano duro. Da particolari rapporti diplomatici del Regno di Napoli, in nome di san Gennaro, ha origine il pomodoro vesuviano a bacca lunga, l’antesignano del San Marzano, che invade tutto. È un vero e proprio prodigio del Santo che coinvolge la pasta stessa, la Parmigiana di melanzane, il Ragù, le Lasagne e l’Amatriciana, piatti che poi, come la pizza, supereranno le diffidenze nordiche e diventeranno ‘italiani’. Di tutte queste pietanze se ne narra la vera genesi, fino alle definitive versioni, apprezzate anche oltre i confini nazionali”.
Il racconto prosegue col pomodoro nel Regno d’Italia e l’irruzione del San Marzano, con la nascita dell’industria conserviera e del fenomeno piemontese Francesco Cirio al Sud, fino al sorgere del comparto di Parma, col suo pomodoro tondo Riccio.
“Il libro – conclude Forgione – si chiude con il difficile presente, contraddistinto da una preoccupante crisi del Pomodoro pelato di Napoli, simbolo di specificità territoriale che cresce solo al Sud. Ma perché solo qui?”
> di Alessandro Tasini