Napoli Eden, l’arte del riciclo
02 Agosto 2019
Dopo il successo e l’interesse dei critici per il suo “Genesis”, presentato alla 58ma Biennale di Venezia, nel Padiglione della Repubblica Dominicana, Annalaura di Luggo, una delle artiste più originali e interessanti del panorama internazionale, offre il suo “Napoli Eden” in linguaggio cinematografico, come progetto educativo per le nuove generazioni.
Il lungometraggio, diretto da Bruno Colella, con la fotografia di Blasco Giurato, il montaggio di Mirco Garrone e le musiche di Eugenio Bennato, trae spunto dall’evento artistico che si è svolto a Napoli dal dicembre 2018 al gennaio 2019, con quattro opere monumentali, tra cui l’albero di Natale fatto di scarti di alluminio.
“Napoli Eden – spiega Annalaura di Luggo – vuole sensibilizzare sulla tutela dell’ambiente con il tema del riciclo dell’alluminio e vuole raccontare una rinascita sociale e culturale della città facendo leva sui ragazzi dei Quartieri Spagnoli che hanno saputo distinguersi dal branco mettendosi in gioco e imparando da questa esperienza il valore del lavoro, dell’impegno e della collaborazione positiva in un progetto comune animato dalla voglia di riscatto”.
Un sottile, ma significativo fil ruouge lega “Napoli Eden” a “Genesis”, presentata alla Biennale di Venezia, un’opera che nasce dal confronto, dal desiderio di superare i confini, di tracciare un percorso che si esalta nel colore: una geometria astrale che appartiene alla materia dei sogni, che viene dal passato lontano per proiettarsi nel futuro. Un tracciato di biodiversità in- teso come differenza, come scoperta e pertanto come emozione di fronte alla vita.
“L’opera – scrive in catalogo Francesco Gallo Mazzeo – è somma di piccoli gesti, uno dopo l’altro, che tolgono da un fantasma e aggiungono un corpo, togliendo e mettendo, in modo che la luce possa magnificare se stessa facendo radiare l’invisibile, reso visibile”.
> di Alessandro Tasini