Rubrica “Buone pratiche”: Contro le discriminazioni di genere
02 Agosto 2019
Come si intercetta una discriminazione e, in particolare, una discriminazione di genere? Come individuarla e come nominarla e definirla? Un’operazione di mappatura delle discriminazioni nasce dall’esigenza di cercare buone pratiche di pari opportunità e articolare nuovi modelli culturali che possano contrastare il fenomeno discriminatorio, rispetto al quale ancora si registra inadempienza e mancanza di risposte e misure adeguate.
Proprio per scambiarsi informazioni e buona prassi per favorire la piena applicazione della normativa in materia di parità di genere, per prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione, lo scorso maggio, presso la Sala Donat Cattin dell’Ispettorato del Lavoro di Napoli, si è svolto il seminario informativo sul “Contrasto alle discriminazioni di genere sui luoghi di lavoro, promozione delle Pari Opportunità, della salute, della sicurezza e del benessere organizzativo nel lavoro, “Diritti e Pari Opportunità nel mondo del lavoro”.
Il seminario, che è stato organizzato quale momento di informazione/formazione per gli Ispettori del Lavoro, i Sindacati ed Esperti del settore, scaturisce da un Protocollo, prima e unica esperienza nel suo genere, firmato da CGIL CISL UIL, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e la Consigliera di Parità della Città Metropolitana di Napoli.
Gli interventi e le tematiche trattate hanno delineato versanti socio-antropologici e giuridico-costituzionali, per risalire alla genesi e alle cause del fenomeno discriminatorio con la finalità di individuare azioni positive mirate ad intervenire su stereotipi e pregiudizi.
“La prossima tappa – afferma Anna Letizia della UST CISL di Napoli, una delle promotrici insieme a Cinzia Massa (CGIL), Vera Buonomo (UIL), Isabella Bonfiglio (Consigliera di Parità della Città Metropolitana di Napoli) e Giuseppe Cantisano (Capo dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Napoli) – è far lavorare il tavolo che abbiamo promosso per condividere i risultati con tutte le federazioni di categoria, affinché la nostra ‘prima linea’ possa fare sinergia e per una maggiore valorizzazione dell’intelligenza collettiva”.
>di Clotilde Punzo