Quanto valgono Napoli e il Sud
22 Ottobre 2019
Quanto pesano Napoli e il Sud nelle recenti vicende politiche ed economiche (crisi del governo a trazione 5 Stelle e Lega, tentativi di rinvio delle elezioni politiche, scadenze della legge di bilancio)?
Purtroppo pesano poco o addirittura per niente. Eppure almeno Napoli e la Campania si erano imposte all’attenzione pubblica con le Universiadi dando prova di una buona gestione organizzativa col recupero/ammodernamento di impianti sportivi e con l’uso oculato di poche risorse.
Viceversa scarsi segnali di novità sono nel frattempo emersi da altre regioni meridionali, specie da Bari e dalla Puglia, per non dire della Sicilia dove la spesa pubblica è ancora governata con il criterio di “un poco a tutti e che nessuno emerga”.
Eppure nelle istituzioni che hanno peso nell’economia italiana come la Banca d’Italia e la Banca europea, da tempo si è avviata una politica monetaria anticiclica fatta di acquisti di titoli pubblici, che frenano il costo del denaro e aumentano le risorse disponibili per i prestiti alle imprese.
Ma, come si diceva una volta, puoi portare il cavallo alla fontana e fargli avvertire il suono dell’acqua scrosciante ma non puoi costringerlo a bere. Il cavallo, cioè le imprese dell’industria, producono e vendono di più, se hanno buone prospettive di mercato: s’indebitano con le banche (bevono l’acqua dei prestiti bancari) se hanno progetti d’investimento da finanziare.
Il ristagno, anzi la recessione che ha colpito l’economia italiana e ancor più il Mezzogiorno, è trascinata dalla crisi di fiducia, dalla mancanza di occasioni d’investimento per le imprese. Il denaro c’è, anzi abbonda ma ristagna nelle banche che si specchiano nella pozza d’acqua in attesa di tempi e di affari migliori.
> di Mariano D’Antonio, economista