Capri, ciak si gira!
13 Luglio 2020
L’isola azzurra, magico set di molti registi e star internazionali con i faraglioni protagonisti indiscussi
Si sa, registi e sceneggiatori, sono sempre a caccia di set naturali che possano valorizzare ancor più le loro pellicole. Non meraviglia, quindi, che l’isola di Tiberio sia stata scelta come set ideale per tanti film. Sophia Loren, Brigitte Bardot, Julie Christie, Joan Fontaine, Michel Piccoli, Clark Gable, Dirk Bogarde, Joseph Cotten sono solo alcuni dei “divi” che hanno girato all’ombra dei Faraglioni. Nell’esilarante “Totò l’imperatore di Capri”, diretto nel 1949 da Luigi Comencini, il “principe della risata” veste i panni di Antonio De Fazio, cameriere di un grande albergo scambiato per il ricco Bey di Agapur. Come prevedibile, si susseguiranno una serie di irresistibili gag. In “Totò a colori”, per la regia di Steno (1952), Totò interpreta, invece, Antonio Scannagatti, un musicista squattrinato, nativo di Caianiello, che sogna di essere scritturato da un’importante casa musicale milanese. Nel film, l’indimenticabile sketch del vagone letto con Mario Castellani, l’onorevole Trombetta.
È dello stesso anno “Ragazze da marito” di Eduardo De Filippo, sposato, nel film, con la sorella Titina che, per maritare le tre figliole, va a villeggiare a Capri. Messi da parte “Mister X” di Piero Vivarelli (1967) e “Il secondo tragico Fantozzi”, di Luciano Salce (1996) da segnalare “A spasso nel tempo” di Carlo Vanzina con Christian De Sica e Massimo Boldi. I due, “vittime” della macchina del tempo, viaggeranno a ritroso nel tempo e si ritroveranno, in uno degli episodi, a Capri negli anni Sessanta. In discoteca, con Peppino Di Capri che canta al piano, De Sica s’imbatterà in Manuela Arcuri. Sulla stessa lunghezza d’onda “Paparazzi” di Neri Parenti, con De Sica e Boldi e “Un estate al mare” di Carlo Vanzina (2008) con Lino Banfi e Biagio Izzo.
Appartengono, invece, alle commedie romantiche “Bellezze a Capri” di Adelchi Bianchi e Luigi Capuano (1951) con Mario Carotenuto; “Ci sposeremo a Capri” di Siro Marcellini con Tina Pica; “Avventura a Capri” di Giuseppe Lipartiti (1958) con Nino Taranto e Angela Luce. Non potevano mancare i “musicarelli” come “Il mio nome è donna Rosa” di Ettore Maria Fizzarotti (1969) con Al Bano e Romina e il leggendario “Un jeans e una maglietta” di Mariano Laurenti (1983), interpretato da Nino D’Angelo ed Enzo Cannavale. Tutt’altro clima si respira nei film autoriali come “La pelle” di Liliana Cavani (1981), tratto dal romanzo di Curzio Malaparte e, soprattutto, nel magico e visionario “Capri- revolution” di Mario Martone (2018), che narra di giovani artisti e rivoluzionari europei che sognano un mondo più libero e giusto.
Vanno segnalati, inoltre, la favola metropolitana “Sarahsarà” di Renzo Martinelli (1994), su una nuotatrice sudafricana, affetta da un handicap, che s’iscrive alla Capri-Napoli, e l’erotico “Capriccio” di Tinto Brass, tratto dal romanzo “Lettere da Capri” di Mario Soldati, con Francesca Dellera. Non potevano mancare, infine, pellicole dirette da registi stranieri. Il più famoso è “Il disprezzo” di Jean Luc Godard, tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia, con Brigitte Bardot e Michel Piccoli, ambientato (anche) nella magnifica villa caprese, che era di Malaparte, ed arricchito dalla presenza del grande regista tedesco Fritz Lang. Non meno “glamour” “La baia di Napoli” di Melville Shavelson con l’affascinante Sophia Loren, nei panni della tenace e volitiva Lucia, che finisce inevitabilmente per rapire il cuore del maturo Clark Gable, un americano giunto in Italia. Non hanno lasciato, invece, grande traccia “Accadde in settembre” di William Dieterle (1950), “Darling” di John Schlesinger (1965) e “Road to Capri” (2014) di Boris Damast con Maria Grazia Cucinotta. Il più bizzarro di tutti i film ambientati nell’isola? “I pirati di Capri”, film d’avventura, per la regia di Edgar G. Ulmer (1948).
> di Ignazio Senatore