Fattorie didattiche: l’alternativa delle vacanze al mare
22 Luglio 2020
A lezione tra mucche e campi di grano, così la fattoria disintossica dalla città
Ancora un po’ timorosa, la vita torna a camminare.
Il coronavirus allenta la presa, ma i segni lasciati sulla pelle interiore tarderanno a svanire; e il bisogno di rinascere emerge, soffocando sotto a un tappeto fatto di sogni sfumati, i ricordi dell’isolamento domestico, per orientarsi verso nuovi progetti, nuove idee. Valorizzare il nostro territorio, dimostrare di essere un popolo che si adatta al cambiamento, capace di costruire un futuro che, all’occorrenza, si riempie di alternative. Concedere a quella parte di vita, i bambini, che, tutto d’un tratto, si è ritrovata preclusa nelle mura della propria abitazione, allontanata dalla scuola, dagli affetti sociali, rinchiudendo la fantasia in una inconsapevolezza innocente, la possibilità di riscattarsi in un modo diverso dal solito.
Come? Rinsaldando il rapporto con la natura stessa mediante le fattorie didattiche.
Aziende nate già da cento anni, dalle mani di chi è a stretto contatto con terra e animali e piante ogni giorno fin dai primi anni di vita, e che mette a disposizione le proprie competenze per trasmettere sensazioni non ritrovabili nel caos urbano o nell’odore di salsedine che impregna le spiagge. Genitori che accompagnano i propri figli in visite guidate si ritrovano a constatare alcuni requisiti di qualità che le stesse fattorie devono possedere, come l’“accoglienza” in cui si dispone di un luogo coperto e riscaldato per la realizzazione delle attività didattiche in caso di maltempo; ancora, una fattoria didattica deve essere “attrezzata” perché dispensa di arredi necessari per la realizzazione delle attività, e di servizi igienici riservati per offrire un’adeguata pulizia; proseguendo, deve essere “educativa” e “sicura”, disponendo percorsi didattici attivi sull’educazione ambientale, alimentare, in funzione all’età dell’utente, rispettando le regole e le norme sanitarie. Caratteristiche che sfociano in benefici sia per i bambini che per i genitori, rinsaldando innanzitutto il loro legame.
I bambini conoscono l’ambiente agricolo prendendo coscienza della libertà degli animali, imparando il rispetto per il ciclo della natura da cui provengono i suoni e i rumori che li circondano. Le attività coinvolgono soprattutto coloro che presentano disturbi del comportamento o disturbi da traumi affettivi ed emotivi. Gli stessi animali, con il loro pelo e il loro corpo caldo trasmettono una percezione di sicurezza, formando una nuova prospettiva del mondo e delle cose, attraverso pensieri positivi. Benefici che non toccano solo i più piccoli, ma anche i grandi, i quali rifletteranno sul proprio stile di vita, aiutandoli a rivedere le priorità. I laboratori di panificazione per impastare, il poter cuocere e mangiare il pane fatto dai bambini; la mungitura delle vacche, i cavalli; la raccolta di frutta e verdura e tanto altro ancora, possono rappresentare quel modo alternativo di dimenticare le conseguenze del Covid-19.
di Nunzia Caricchio