Influenza vada retro
13 Novembre 2020
I virus viaggiano veloci e nell’aria. Starnuti e tosse, infatti, sprigionano quantità inimmaginabili di virus. Attività all’aria aperta, alimenti che rinforzano il sistema immunitario, regole igieniche per evitare il contagio e vaccinazioni anti-influenzale per tutti
Strano il destino dei camici bianchi. C’è chi pensa che siano dei ricercatori folli che, con le loro sperimentazioni, cercano di travalicare le leggi della conoscenza umana, chi come dei maghi, dotati di poteri salvifici, o chi ancora come oggetti di desiderio che infiammano i cuori femminili. In verità, dopo essere stati accusati negli ultimi tempi di essere i principali responsabili della malasanità nostrana, in epoca Covid, soprattutto virologi e infettivologi sono diventati ospiti fissi dei salotti televisivi, coccolati, spesso e fin troppo, al di là dei loro meriti, da quotidiani e riviste, come delle star del cinema. Lontano dal glamour e con un invidiabile cotè scientifico alle spalle è, invece, Ivan Gentile, professore di Malattie Infettive e direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali dell’Università di Napoli Federico II e primario dell’Unità di Malattie Infettive della AOU Federico II con annesso reparto Covid.
Professore Gentile quali presidi sanitari dobbiamo adottare in vista delle possibili epidemie influenzali?
Come ogni anno si prevede che ci sarà una nuova epidemia influenzale che si presenterà con i soliti sintomi: tosse, febbre, nausea, cefalea, dolori muscolari. Il punto è che questo corteo sintomatologico è sovrapponibile a quello del Covid. Fino allo scorso anno ai pazienti davamo come indicazione, in caso di sintomi di gravità, di recarsi al Pronto Soccorso. Oggi è più complicato perché i sintomi dell’influenza sono simili a quelli del Covid.
E allora?
In attesa di un vaccino che ci metta al riparo dal Covid, consiglio di continuare ad adottare le precauzioni universali (cioè dobbiamo utilizzarle sempre); mascherine, lavaggio delle mani, distanziamento, che riducono il rischio di contrarre anche l’influenza. Suggerisco la vaccinazione anti-influenzale per tutti, non solo agli over sessantacinque e ai malati cronici e il vaccino tetravalente, perché assicura una maggiore protezione verso diversi ceppi di virus. Inoltre, specialmente ai soggetti ultrasessantacinquenni e ai pazienti con patologie croniche, diabetici, affetti da malattie renali consiglio la vaccinazione anti-pneumococcica che protegge da polmonite e meningite.
Una volta messo a punto il vaccino anti-Covid sarà reso obbligatorio?
Non credo.
Immagino la protesta del popolo dei No-vax che spesso hanno ipotizzato che dietro le vaccinazioni di massa ci siano soprattutto gli interessi di grosse case farmaceutiche
Una casa farmaceutica guadagnerebbe di più a produrre un farmaco per curare le malattie (ad esempio le epatiti virali, l’HIV) rispetto ad un vaccino. Pensiamo alle malattie debellate con i vaccini come la poliomelite, la varicella, il morbillo. Alcuni dei suoi lettori dovrebbero riflettere sul fatto che sono vivi ed in buona salute proprio grazie alle vaccinazioni. Inoltre, consideriamo che alcuni soggetti non possono vaccinarsi (pensiamo ad un bambino con leucemia) e la loro salute e sopravvivenza dipendono dal fatto che la popolazione si vaccina contro un determinato agente patogeno e che quindi non c’è circolazione dello stesso.
Un ultimo consiglio?
Direi a quelli che hanno un rialzo febbrile di non sottovalutare la propria condizione di salute. Spesso si pensa: “È una banale influenza. Mi prendo del paracetamolo e vado a lavorare”. Se uno studente mi dice che l’influenza è una malattia lieve lo boccio. L’influenza miete ogni anno centinaia di migliaia di morti. Inoltre, i sintomi sono indistinguibili dal Covid. Quindi chiamiamo il nostro medico e siamo prudenti.
di Ignazio Senatore