L’Innovation Manager e la trasformazione digitale
10 Aprile 2021
Figura cardine dell’Impresa 4.0, ha il compito di traghettare le aziende nella quarta rivoluzione industriale. Scopriamo le sue competenze con Dario Guadagno, fondatore di Wonderlab
La tecnologia che avanza spinge verso la scoperta di nuove esigenze. Le aziende fronteggiano la rivoluzione digitale affidandosi a figure professionali esperte del settore. Una di queste è l’Innovation Manager, colui che, attraverso una ricerca, è capace di fiutare quali innovazioni possano risultare strategiche per la crescita dell’azienda, conducendola a un’accelerazione nel campo tecnologico e guidandola verso un cambiamento produttivo.
«L’aspetto informatico non è primario. Bisogna avere consapevolezza degli strumenti e delle tecnologie che si possono introdurre», afferma Dario Guadagno, Digital Innovation Manager e fondatore di Wonderlab srl, una startup innovativa di Salerno che si occupa di creatività digitale. «È possedere la capacità di spiegare questi strumenti e di accompagnare i dipendenti, nel passaggio alla digitalizzazione dell’impresa; far capire a chi subisce tale cambiamento che l’innovazione non è tanto l’introduzione di un software quanto il cambiamento di metodologia di lavoro» continua, precisando quali siano le caratteristiche di un Innovation Manager. La Digital South, rappresenta una vera testimonianza di come il fenomeno dell’innovazione digitale stia avanzando.
«L’azienda punta a promuovere ogni forma di cultura digitale e cerca di incrementare l’interazione e lo scambio tra aziende, enti, istituzioni, associazioni e cittadini. Wonderlab, startup nata da due anni, invece, guarda al concetto di creatività digitale. Lavoriamo sulla realizzazione di App e di strumenti, come la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale, si affrontano tematiche innovative e le si portano all’interno dei software. Si sottolinea l’utilizzo dei videogiochi in ambito formativo, anche a distanza e tramite App», precisa Guadagno.
Creatività digitale, ovvero?
«Realizziamo prodotti software non convenzionali, basati sull’interazione tra mondo reale e mondo digitale, come per esempio la realtà aumentata. L’innovazione digitale è la dimostrazione di come la tecnologia può migliorare la vita senza opprimerla».
Come avviene la trasformazione digitale di un’impresa?
«Richiede una forte volontà, da parte della dirigenza, di imporre un’evoluzione digitale; è un rinnovamento oneroso che si scontra con cambiamenti naturali e culturali. Oggi si ragiona in termini di smart working, sulla capacità di lavorare ovunque e di azzerare le distanze. È possibile avere dei fornitori fuori dall’Italia e avere una comunicazione veloce».
Come si può aiutare un’azienda a essere sempre più innovativa?
«Il modo migliore è stimolare a pensare in modo digitale. Una volta che si è costruita un’efficienza tecnologica, si cercano nuovi canali e servizi di digitalizzazione: per esempio riuscire a trovare nuovi modi per velocizzare la comunicazione all’interno e, in particolar modo, quella che riguarda la distribuzione».
Cosa si intende per innovazione digitale?
«L’innovazione è un cambiamento nella tecnologia dell’azienda. È azzardare, perché non si innova se non si rischia di fallire. Tendenzialmente vi è una sorta di sfiducia, il timore di investire senza avere un effettivo ritorno; è importante porsi degli obiettivi chiari e misurabili per la linea dell’azienda. Non sempre vengono raggiunti subito, ma una volta definiti gli obiettivi è necessario analizzare gli step e modificare ciò che è opportuno se la strada non dovesse risultare efficace».
Quali sono i principali vantaggi che la trasformazione digitale ha apportato?
«Come vantaggio la voglia di crescere e la consapevolezza dell’importanza di cambiare modo di lavorare digitalizzandosi. Lo svantaggio è la richiesta di investimenti e una lungimiranza che non tutti hanno e che non sempre viene seguita perché si ha paura di investire».
di Nunzia Caricchio