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Un’Italia regina

  08 Settembre 2021

Bilancio trionfale per i Giochi Paralimpici con 69 medaglie

Cala definitivamente il sipario, si spengono le luci su Tokyo che per noi, in di due mesi circa, è stata culla, casa, bellezza e ricordi. Si sono chiuse le Paralimpiadi e per l’Italia è stato un bilancio trionfale: 69 medaglie, 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi. Solo nel ’60 a Roma furono più di 80 ma in una edizione che non si chiamava ancora Paralmpiadi. Ancora Italia, Italia senza fine, in questa estate bella, magica e irresistibile.

I Giochi di Tokyo fotografano una situazione sempre più chiara con uno schieramento di 113 atleti azzurri ad altissima densità di talento con un rapporto tra presenze e podi di più di una medaglia ogni due iscritti: dalla velocità di Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contraffatto, le donne più veloci del mondo, ai podi ripetuti dei nuotatori Stefano Raimondi, Carlotta Gilli e Giulia Terzi. «Siete orgoglio e ispirazione per tutto il paese», sono le parole cariche di commozione del premier Mario Draghi e quelle cariche di gioia di Marcell Jacobs «Grazie per avermi fatto emozionare, siete delle lottatrici nate». Monica Contraffatto ha dedicato il suo bronzo «all’Afghanistan, è il motivo per il quale alla fine mi trovo qui e non da un’altra parte. È il Paese che mi ha tolto una parte di me, ma in realtà mi ha regalato tante emozioni e una nuova vita fighissima»; mentre Martina Caironi ha scritto un fondo sull’Osservatorio Romano rivolto alle donne «a loro voglio dire di non chiudersi e uscire, perché fuori ci possono essere tanti aiuti». Le parole di Francesco Bocciardo, due ori nel nuoto, invece, toccano la coscienza di ognuno di noi: «Adesso non dimenticateci, servono investimenti».

Parole che sono il racconto di un trionfo totale, di un vento buono che soffia da giugno, un bel maestrale che spinge da dietro, alle spalle. E questo vento favorevole non si spegne con la fiaccola. Ogni medaglia è un seme nella terra. E la vittoria più grande è che i successi importanti sono quelli fatti con un lavoro di squadra: assieme è una cosa più semplice!

Non è un caso se nella Top ten paralimpica ci sono 7 nazioni che hanno terminato tra le prime dieci anche un mese fa: Cina, Italia, Gran Bretagna, Olanda, Russia, Usa e Austria. Paesi che hanno un’elite di atleti cresciuti anche a livello internazionale dove il rapporto con la disabilità sottolinea il gap tra nazioni all’avanguardia e altre un po’ in ritardo, come ha affermato la governatrice di Tokyo spiegando che le Paralimpiadi sono state l’occasione per far crescere il rapporto ancora faticoso tra la società e la disabilità.

Un palmares ricco con 109 podi nelle due rassegne dei Giochi e un’Italia da 110 e lode. E adesso non dimentichiamoci di loro.

La Redazione

 

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