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Fracta Labor, quando consorziarsi significa credere nei propri progetti

  20 Ottobre 2021

Fracta Labor” è un consorzio collocato a Frattamaggiore, ai confini con Grumo Nevano, che riunisce cinquantatré aziende diverse tra loro. Ne parliamo con Gennaro Aversano, dinamico e battagliero presidente e cofondatore 

«Sorto su un’area di 200mila mq, l’idea del consorzio nacque per convogliare e gestire aziende del settore tessile-calzaturiere che venticinque anni fa costituivano una grossa realtà –spiega Gennaro Aversano, presidente di Fracta Labor–, e per accogliere anche altre realtà produttive. Fanno capo a questo Consorzio cinquantatré aziende: da quelle che lavorano nel campo della comunicazione a quelle che producono parafarmaci. A queste si sono aggiunte aziende che producono capi per le grandi firme, come Louis Vuitton e Cesare Paciotti o lavorano per marchi e brand affermati come Burger King, Unieuro Italia e tante che appartengono ad altri gruppi. Inoltre aziende, come la mia, allestiscono spazi pubblicitari per gli Aeroporti di Napoli e di Palermo. Nel complesso il Consorzio raccoglie una forza lavoro di circa millecinquecento persone».  

Cosa significa per lei fare azienda al Sud? 

«Significa confrontarsi continuamente con tutte quelle realtà che non hanno vincoli di adempimenti amministrativi e di documentazione per la sicurezza del lavoro. Siamo svantaggiati e meno competitivi rispetto a quelle piccole aziende che adottano una politica del lavoro “leggera”. In ragione di questa nostra politica legalitaria cerchiamo di confrontarci con aziende che sposano la nostra stessa filosofia, rispettano gli adempimenti amministrativi e quelli legati alla sicurezza sul lavoro e alle normative vigenti».  

C’è, secondo lei, una classe politica che, al di là delle dichiarazioni di facciata, vuole realmente sostenere le piccole e medie aziende? 

«Fino ad oggi il Consorzio si è autofinanziato con molte difficoltà e ha gestito autonomamente tutte le problematiche dell’area. La speranza è che l’Amministrazione locale si faccia carico della realizzazione dei servizi e delle infrastrutture per il miglioramento dell’intero comparto di aziende che sorge nel triangolo industriale di Napoli nord tra i confini dei comuni di Grumo Nevano, Arzano e Frattamaggiore. Auspichiamo in uno snellimento della burocrazia che consentirebbe al Consorzio di lavorare con tranquillità in un territorio coeso, curato, reso forte perché ben connesso. Quindi avanziamo la richiesta di parcheggi, di pulizia, di sorveglianza e, non ultimo di un info point, infrastrutture che consentirebbero di dare un valore aggiunto a tutte le attività».  

Da quanti anni è presidente del Consorzio? 

«Sono tra i fondatori del Consorzio e presidente dal 2010-2011. Ho fatto tanto per quest’area e mi piacerebbe proseguire nel mio incarico, garantendo una continuità». 

L’etimo di consorzio è “chi ha la sorte in comune”. Crede ancora nella forza di questo progetto? Quali idee nuove state sviluppando in quest’area? 

«Assolutamente sì. Il Consorzio, proprio per la sua struttura, non subordinata a un solo settore, continuerà a vivere di ottima salute e potrà espandersi ancora di più negli anni futuri. Mia nonna diceva “Chi spazza fuori la porta riesce a tenere il mondo pulito”. Sono certo che, se le aziende e la politica fanno la loro parte, il Consorzio vivrà giorni sempre migliori. Dobbiamo sfatare gli stereotipi di un Sud assistenziale e povero: il Sud è ricco di realtà imprenditoriali come Fracta Labor. Possiamo dire con orgoglio che Napoli e la Campania non è solo pizza, sole e mandolino, ma anche impresa produttiva. Una cosa è certa: con la nostra intelligenza e creatività, non abbiamo nulla da invidiare alle aziende del Centro-Nord e del Triveneto e, per questo motivo, stiamo lavorando a nuovi progetti che confermano la nostra vocazione imprenditoriale».

 

di Ignazio Senatore

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