Pompei, la nuova straordinaria scoperta
29 Aprile 2021
I ritrovamenti degli ultimi scavi e le aree visitabili dopo i recenti lavori di restauro e manutenzione
Pompei, a distanza di oltre 270 anni dalla sua riscoperta, non smette di stupirci regalandoci nuove sensazionali sorprese.
Gli scavi ebbero inizio il 23 marzo del 1748 e da allora sono state riportate alla luce due terzi di strade ed edifici facendoci scoprire le abitudini, lo stile di vita e i fasti di questa gloriosa città. Negli ultimi decenni gli sforzi si erano concentrati sulla conservazione e valorizzazione, mentre risalgono agli anni 60 gli ultimi scavi. Oggi, soprattutto col Grande Progetto Pompei, l’antica città sta godendo di una nuova rinascita anche in termini di immagine grazie agli scavi recenti della Regio V e alle nuove scoperte. Tra queste l’”iscrizione al carboncino” che segna una svolta probabilmente definitiva nella datazione dell’eruzione. Questa fa riferimento al sedicesimo giorno prima delle calende di novembre; la scritta riporta infatti la seguente dicitura “il 17 ottobre lui indulse al cibo in modo smodato”; la data indicata si riferisce con ogni probabilità proprio all’anno dell’eruzione. Infatti la scritta al carboncino difficilmente poteva durare nel tempo e doveva essere stata fatta quindi qualche giorno prima della tragedia. Secondo questa ricostruzione pertanto l’eruzione non può essere avvenuta il 24 agosto ma bensì il 24 ottobre del 79 d.C. La tesi dell’eruzione autunnale tra l’altro sembra essere confermata anche dai numerosi reperti riconducibili a questa stagione: bracieri, frutta essiccata tra cui noci, fichi, castagne e resti di vinacce. Anche i resti dell’abbigliamento su alcuni corpi delle vittime fanno pensare ad un pe- riodo diverso dall’estate.
La Regio V si affaccia su due importanti arterie, via del Vesuvio e in modo particolare sulla via di Nola, una delle grandi arterie di Pompei, una zona ricca di attività commerciali e di case sfarzose. È qui che troviamo la casa del Giardino con gli splendidi affreschi del triclinio e il portico dipinto; la casa di Orione con le pitture di primo stile e il mosaico di Orione, unico nel suo genere. Tra i ritrovamenti più importanti per la straordinaria ricchezza decorativa è il termopolio, una delle tavole calde di Pompei, che presenta l’immagine di una Nereide a cavallo; sono presenti inoltre scene di nature morte, resti di alimenti, ossa di animali e vittime dell’eruzione.
Sempre nella Regio V è stato rinvenuto inoltre l’affresco dei gladiatori combattenti che raffigura un Mirmillone e un Trace, due tipologie di lottatori distinti da armature differenti e classici avversari nelle lotte gladiatorie.
Con la riapertura di via del Vesuvio è tornata fruibile al pubblico una vasta area del Parco ed è qui che incontriamo la domus di Leda e il cigno, uno dei ritrovamenti recenti e più suggestivi dei nuovi scavi.
La casa prende il nome dal raffinato affresco presente in un cubicolo (stanza da letto). La scena piena di sensualità rappresenta il congiungimento tra Giove, trasformatosi in cigno, e Leda, moglie di Tindaro re di Sparta. L’intera stanza è caratterizzata da delicati ornamenti floreali, intervallati da grifoni con cornucopie, amorini volanti, nature morte e scene di lotta tra animali.
Apre al pubblico per la prima volta dopo i restauri il Complesso delle Terme Centrali. Poste all’incrocio tra via di Nola e via Stabiana, le terme si sviluppano sullo spazio di un intero isolato. Al momento dell’eruzione la costruzione del complesso non risultava terminata. Le sale per i bagni si presentavano molto più spaziose e luminose rispetto alle altre terme di Pompei e non hanno separazione tra la parte femminile e quella maschile, motivo per cui si ritiene che gli ingressi erano regolamentati per fasce orarie.
Torna visitabile dopo gli interventi di manutenzione la casa degli Amorini Dorati. Tra le più eleganti abitazioni dell’età imperiale, deve il suo nome agli Amorini incisi su due medaglioni d’oro che ornano il cubicolo del portico. L’edificio si sviluppa intorno allo scenografico peristilio che presenta due luoghi di culto: un’edicola e un sacello.
Concludiamo questa breve panoramica sulle ultime scoperte e sulle recenti aperture di Pompei con il nuovo allestimento dell’Antiquarium. La sequenza di 11 sale espositive suddivise nelle seguenti sezioni – Prima di Roma, Roma vs Pompei, Pompeis difficile est, Tota Italia, A fondamentis reficere, L’ultimo giorno – ricostruisce la storia della città, in un circuito espositivo che racconta al pubblico i ritrovamenti.