CHANGE MANAGEMENT
08 Ottobre 2021
La gestione del cambiamento e l’innovazione come opportunità di crescita
L’inaspettato cambiamento portato dal Covid ‒ a livello sociale, economico e digitale ‒ ha condotto le aziende a rivisitare il proprio modo di fare impresa. Oggi, sono più aperte alla trasformazione e all’innovazione; sono intenzionate a trovare nuovi modelli di leadership attraverso migliori tecnologie con lo scopo di creare reti che possano proporre una particolare forma di vicinanza.
Dunque, come aiutare le aziende ad approcciarsi al cambiamento?
Attraverso il Change Management, un cambiamento organizzativo strutturato in diverse attività che consente di gestire al meglio le necessità, affiancando innanzitutto le persone, punto cardine, ancorate ad abitudini statiche per condurle verso nuovi obiettivi e pratiche.
Il Change Management mette in atto un percorso fatto di passaggi, in cui si analizza la situazione attuale per poi fissare un obiettivo e concretizzarlo mediante una transizione che implichi il modo in cui si arriva a raggiungere lo scopo.
Tale percorso trova efficacia nel cosiddetto “Modello 4P”, che analizza:
Persone
Le persone che fanno parte dell’azienda vengono informate del cambiamento che sta per nascere, e ci si concentra sulle loro capacità di adattamento e di reazione al mutamento, tentando di educarle alle possibili opportunità che l’innovazione possa portare.
Processi
Adoperare una tecnologia semplice e immediata è indispensabile per la buona riuscita del cambiamento. È opportuno ottimizzare gli strumenti adoperati, conduttori di una comunicazione che produca reazioni istantanee.
Piattaforme
Strumenti veloci e facili da usare non bastano. È bene lavorare attraverso piattaforme che abbattano distanze geografiche e che permettano di accedervi da qualunque dispositivo e in qualsiasi momento.
Posti
Il posto di lavoro viene rivalutato, tentando di responsabilizzare l’utente ai tempi di attività e portandolo al centro dello sviluppo vedendolo come utente più informato, capace di gestire i canali e incline alle novità.
Un modello che può considerarsi circolare dal momento che, al centro, troviamo il cambiamento, e attorno ruotano elementi come l’informazione, la promozione, l’organizzazione, la pianificazione, e il controllo.
Il Change Management è il driver – guidatore ‒ delle aziende di oggi, che desiderano rispettare obiettivi, tempi, budget e aumentare il ritorno sull’investimento.
Il Change Manager, invece, è la figura professionale che si occupa di guidare l’impresa nel processo di cambiamento, focalizzando l’attenzione sulle persone e assicurando che tale cambiamento venga adottato in modo efficiente e senza effetti collaterali.
Egli individua la motivazione e la necessità dell’azienda, scovando punti di forza e di debolezza; sceglie strategie e realizza step graduali, tenendo conto delle professioni interne all’azienda e delle tecnologie in uso.
Il Change Manager, deve essere, prima di tutto, un buon ascoltatore. In secondo luogo, deve avere ottime capacità di comunicazione e, soprattutto, deve conoscere al meglio i singoli processi aziendali. Inoltre, è bene che il Change Manager sappia riconoscere la reale necessità di cambiamento per l’azienda, riuscendo a instaurare un rapporto di fiducia e di lealtà.
L’annus horribilis che ha reso il genere umano protagonista in uno scenario di pandemia globale ha contribuito all’accelerazione di una rivoluzione a più livelli che vuole le aziende unite e tempestive nell’adoperato, gettandole in uno stato confusionale da cui trovano rifugio grazie a nuovi profili professionali, nascenti ogni giorno, e sempre predisposti a sensibilizzare e a cooperare per una maggiore fioritura economica del Paese.
di Nunzia Caricchio