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La rete di archivi
delle memorie
migranti

Nell’ambito delle iniziative più emblema-
tiche dell’Orientale, di recente a Roma è
stato presentato il progetto per la creazione
della “Rete di archivi delle memorie
migranti”, ideato proprio grazie al forte
impegno dell’Ateneo e dei suoi ricercatori e
docenti, tra i quali il professore Alessandro
Triulzi, promotore della Rete per conto
dell’Università.

La “Rete di archivi delle memorie migranti”
si propone di raccogliere memorie,
musiche, testimonianze, narrazioni orali
e audio-visive per ricostruire i percorsi di
mobilità transnazionale e di inserimento
degli stranieri migranti in Italia; diffondere
maggiore informazione e consapevolezza
sui processi di convivenza e di interazione
interculturale nel paese e produrre
documenti audio e video da diffondere
nelle scuole, nei luoghi di aggregazione
sociale e nei punti di incontro della società
civile; collegare l’esperienza immigratoria
di oggi a quella emigratoria europea e
italiana del passato, sottolineandone
difficoltà e sofferenze, ma anche gli esiti e
le ramificazioni positive nella crescita più
articolata della condizione umana; restituire
dignità di fonte alle memorie ‘altrÈ dell’Italia
contemporanea, istituzionalizzando e
professionalizzando un processo finora
portato avanti perlopiù da soggetti della
società civile.

«L’idea di comporre una rete di archivi
delle memorie migranti con soggetti già
impegnati in queste attività» ha dichiarato
Alessandro Triulzi «nasce dalla convinzione
che l’Italia sia ormai pronta a raccogliere
nella propria memoria pubblica le tracce
culturali degli accresciuti percorsi migratori
nel nostro paese. E che occorra farlo
privilegiando modalità di ascolto, di ricerca
e di documentazione centrate su modalità
interattive e partecipative di archiviazione
e diffusione dei risultati».

gennaio/Febbraio 2013  59
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