Page 7 - 14_03_mag_giu_d

EDITORIALE

Daniela Ru s so//D ire t tore

Della nale di Coppa Italia si continuerà a parlare a lungo
e non - purtroppo - per la vittoria del Napoli. Bollata dalla
stampa internazionale come “la Coppa della vergogna”, si
è fatta specchio dei peggiori aspetti dell’Italia. Una serata
di sport e divertimento che si è trasformata presto in una
pagina di cronaca nera, assurda, irreale e tragica. E i colpi
di pistola, l’agguato degli ultras romanisti ai tifosi napo-
letani, forse troppo presto passati in secondo piano, non
sono bastati a imporre una silenziosa lezione di rispetto a
chi si è sentito in dovere di schiare l’inno nazionale. È in
risposta a questo atteggiamento, sconfessato in diretta da
chi quell’inno l’ha cantato e sentito, come uno dei prota-
gonisti della serata, Lorenzo Insigne, e i due bambini con al collo le sciarpe del Napoli e della Fiorentina
e tanta voglia di divertirsi insieme, che dalla sensibilità del nostro amministratore delegato è nata l’idea
della particolare copertina di questo numero. Per ricordare a tutti noi la storia, fatta di ideali, sangue,
patrioti, che si cela dietro le parole di Go redo Mameli. Ma nei schi all’inno, nella maglietta che inneg-
gia alla libertà per il condannato per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore di polizia Filippo Raciti
c’è molto di più di un insulto alla storia del nostro Paese, c’è la violazione di un principio fondamen-
tale dell’umanità: il rispetto. Il rispetto dell’altro, delle altrui idee, delle altrui passioni. Il rispetto di sé,
perché ogni insulto, ogni maldicenza, ogni violenza ( sica o verbale) nei confronti dell’altro è in realtà
prima di tutto un’o esa alla propria intelligenza. Il rispetto è un principio, un valore così ampio che si
declina in mille diverse sfaccettature. Ecco allora l’importanza del confronto, della chiarezza, dell’one-
stà intellettuale e di spirito. È di questo, del dialogo, dell’apertura, che si nutre il rispetto. Un confronto
negato è una violazione, un insulto non verbale, un messaggio chiaro e diretto. Molto fa il numero e in
questo mi aiuta Silvestri: “immagina uno slogan detto da una voce sola. È debole, ridicolo, è un uccello
che non vola. Ma lascia che si uniscano le voci di una folla e allora avrai l’e etto di un aereo che decolla.
[…] Il numero è importante, dà peso alle parole per questo tu ogni volta prima pensale da sole e se ci
trovi il minimo indizio di violenza ricorda che si eleverà all’ennesima potenza”. Ma molto possiamo fare
anche noi, giorno dopo giorno, per alimentare la cultura del rispetto e del confronto, contrastando
l’ignoranza che alimenta ogni comportamento contrario a questi principi. Questo numero tiene insie-
me argomenti diversi tra loro ma complementari. La rubrica sportiva ci porterà la testimonianza di un
grande calciatore prematuramente scomparso, Carmelo Imbriani, una pagina di storia dello sport di
cui andar eri. E ci sarà spazio anche per il ritratto di una brava giornalista sportiva, caparbia e capace:
Jolanda De Rienzo. In vista dell’avvicinarsi dell’estate visiteremo insieme Sant’Agata sui due Gol con
i suoi festival e gli scorci mozza ato. Senza tralasciare le imprese, l’economia, la ricerca e l’a ascinante
realtà del mondo diplomatico.

Buona lettura

7