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un pochino saccente e presuntuoso, Ci conoscemmo per caso, vidi che sapeva
visto che il mio personaggio del terzo recitare e lo feci debuttare nella mia
atto da due mesi andava molto bene, compagnia. Dopo di che lo portai da
quindi pensai di essere bravo, anche Eduardo e lui lo lanciò, per un periodo
il pubblico alimentava questa mia non lavorò e lo ripescai. Da qui cominciò
convinzione. Fin quando, un giorno la sua carriera. Ci siamo conosciuti il
Eduardo non fiss una pro a, segnale 30 dicembre del 1975, il nostro è un
negativo a spettacolo in corso, ma non grande affetto, a prescindere dal lavoro
ero preoccupato. Arrivato a provare e dalle posizioni che lui ha raggiunto
il terzo atto, entrai, Eduardo mi professionalmente.
fermò e disse “Scusate mi fate vedere
come fate questa parte?” Pensai In cosa sei i pe nato attual ente
che era strano dato che la stavamo Il progetto teatrale in cui sono impegnato
facendo da due mesi. Lui lesse sul è il saggio spettacolo dei ragazzi della
mio viso meraviglia e disse: “Non vi scuola di recitazione dell’Accademia
meravigliate, perchè la sera sto nel Sonora. Lo spettacolo si chiama “E se per
letto che faccio il malato, quindi non caso un vecchio attore...” andrà in scena
vi vedo in faccia. Fatela!”. Continuai il 20 aprile, tutti i ragazzi sono bravi lo
a farla, ma dopo un po’ mi stoppò, si
alzò, mi guardò e davanti a tutti disse
“N’avit capit niente. Perchè qui, al
terzo atto, il pubblico ride perchè non
vuole piangere, non perchè Vuj facit
o’ Pulcinella. Fatela bene altrimenti in
televisione non ve la faccio fare”. Poi
me la fece fare.
C’è una commedia che ti sta
particolarmente a cuore
C’è, ma non è di Eduardo. La feci nel
1987, mi diede molte soddisfazioni dopo
tanto lavoro, si chiamava “Se ne cadette
o’ teatro” scritta da me, Bruno Colella e
Daniela Poggi. Inizialmente sembrava uno
spettacolino di poco conto, ma poi ne venne
fuori un trionfo. Lo facemmo per due anni
di seguito, avemmo critiche straordinarie
e mai mi furono proposti tanti lavori come
da quello spettacolo. La sera, quando
entravo in scena, avvertivo la sensazione
fortissima di avere il pubblico nelle mani.
La sceneggiatura non esiste perchè Bruno
Colella non l’ha mai registrata per intera e il
secondo atto lo inventai io.
Che rapporto hai con Vincenzo
ale e
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