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“Eravamo quattro amici al bar e ora ci ritro- ricordando come in quel momento fu chiaro
viamo a ricevere sempre più frequentemente che “tutti noi avevamo il sogno di voler essere
telefonate per partecipare a eventi importan- una vera band”. Quel cassetto in cui ciascuno
ti, insieme a musicisti professionisti. E anche aveva chiuso il suo sogno di fare il musicista
se continuiamo a suonare solo per beneficen- perché la vita lo aveva portato a indossare
za, è un privilegio essere diventati il gruppo giacca, cravatta e diventare industriale o ma-
dei grandi eventi”, racconta Cesare Falche- nager, poteva essere finalmente riaperto.
ro, uno dei fondatori. “La nostra prima jam Il grande battesimo avviene nel giugno 2001
session, assolutamente rudimentale, fu una con un megaconcerto all’Edenlandia.
vera e propria esplosione di gioia”, continua, Da allora tanti ricordi. “Per la nostra prima
volta al teatro Augusteo c’erano oltre 800
persone in sala. Era martedì, il giorno prima
il teatro era chiuso e noi non avevamo potu-
to provare – racconta Falchero - ma nessu-
no si scoraggiò: una volta in teatro un veloce
soundcheck e via per una serata che ricordo
ancora con emozione”.
In questa avventura degli imprenditori-musi-
cisti non ci sono soltanto passione e amicizia:
il collante che tiene uniti i quattordici Impren-
ditori per caso (50 anni circa l’età media dei
componenti) è la solidarietà. In questi anni,
infatti, la band si è esibita esclusivamente per
raccogliere fondi per progetti umanitari, ri-
uscendo a devolvere in totale circa 700 mila
euro. “È il nostro patto: suoniamo solo per
dare un contributo a chi ha bisogno. Anche
a destra, Edoardo Bennato ospite d’eccezione di una delle
serate degli Imprenditori per caso.
in basso, Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli nel 2011,
premia Cesare Falchero per i dieci anni di attività degli
Imprenditori per caso.
44 noveMBRE/dicembre 2013