Page 35 - magazine ottobre 2016
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nel fatto che i primi clienti degli artigiani sono       tutto ciò che racconta in termini di territorio.
gli stessi consorziati, perché il settore orafo si       Chi compra un gioiello, compra un racconto,
caratterizza non solo per l’abilità e il saper fare,     un’emozione legata ai luoghi da cui nasce quel
ma soprattutto per l’affidabilità. La natura estre-      prodotto. E i giovani apprendisti sono chiamati a
mamente preziosa delle materie prime rende la            realizzare creazioni che non abbiano meramen-
riconoscibilità un elemento fondamentale per             te l’aspetto della replicabilità, ma siano il risulta-
interagire con la filiera dei fornitori e dei clienti».  to di un processo di storytelling. Da qui i gioielli
Ma dietro questa scelta c’è soprattutto la ne-           archeologici legati a Pompei, i gioielli borbonici
cessità di trasferire e proteggere un’arte che è         oppure i prodotti realizzati con designer napole-
patrimonio della città, in un’ottica di salvaguar-       tani che richiamano stilemi ed elementi simbolici
dia dell’identità.                                       della tradizione».
«La parola chiave deve essere “Napoli” – conti-          Sulla base di queste premesse, il naturale ap-
nua Monticelli – nella misura in cui l’internazio-       proccio del Consorzio è stato quello di creare
nalizzazione del prodotto non è strettamente             sinergie con i principali attrattori del centro sto-
legata solo a un outgoing, cioè alla sua pre-            rico, dove appunto si trova la sede. Che si tratti
sentazione verso l’esterno attraverso le fiere.          del Tesoro di San Gennaro, del Museo Archeo-
Ma soprattutto a processi di incoming, cioè              logico o dell’Archivio di Stato, l’importante è che
alla valorizzazione del “brand Napoli”, con              il gioiello esprima l’identità della città.

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